Francesco Acerbi torna a parlare dopo il caso Juan Jesus e fa una rivelazione shock: ecco le parole del difensore dell’Inter.
Nonostante si sia giunti ad una sentenza definitiva, continua a far parlare il caso Acerbi-Juan Jesus, che ha infiammato questi giorni senza Serie A. Il difensore dell’Inter, accusato dall’avversario di avergli rivolto frasi razziste nel corso di Inter-Napoli, è stato assolto per mancanza di prove, e dunque non ha rimediato nessuna squalifica. Diverse sono state le reazioni del mondo del calcio, da chi si indigna, come il Napoli, che in un comunicato si dichiara “basito”, a chi reputa giusta la sentenza del Giudice Sportivo.
Dopo l’assoluzione del Giudice Sportivo, Francesco Acerbi è tornato a parlare della spiacevole vicenda che lo ha visto protagonista, e lo ha fatto nel corso di un’intervista al Corriere della Sera. Il difensore dell’Inter si è tolto il peso della sentenza, ma ancora è accusato di essere razzista da migliaia di persone. Ecco alcune delle sue parole.
Francesco Acerbi ha aperto l’intervista con una frase fortissima, quasi scioccante: “Ho avuto più paura adesso, per le minacce dopo il caso Juan Jesus, che quando ho avuto il cancro. Non c’è paragone con la malattia, quella in confronto è stata una passeggiata, non ho avuto paura. Invece l’accanimento atroce che ho visto nei miei confronti in questi giorni mi ha ferito. Ho fatto tanto per togliermi l’etichetta che avevo quando ero più giovane e diventare un esempio di costanza e professionalità e ho rischiato di perdere tutto in un attimo”.
Parole fraintese in partita: “Sono triste e dispiaciuto: è una vicenda in cui abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto, ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera, molto contente di essere venute fuori da una situazione del genere: sono state giornate molto pesanti. Parlo solo oggi perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus (QUI LE PAROLE DEL BRASILIANO), anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto”.
A conclusione dell’intervista Francesco Acerbi ha affermato ancora una volta di non essere razzista, e si difende nuovamente. Ecco le parole del difensore dell’Inter: “Non c’è stato nessun razzismo in campo e io non sono una persona razzista: il mio idolo era George Weah e quando mi fu trovato il tumore ricevetti una telefonata a sorpresa da lui che ancora oggi mi emoziona. Si sta solo umiliando una persona, massacrando e minacciando la sua famiglia, ma per che cosa? Per una cosa che era finita in campo e nella quale il razzismo non c’entra nulla. Il razzismo purtroppo è una cosa seria, non un presunto insulto”.