Capello sul calcio italiano: “Stiamo copiando il calcio di Pep di 15 anni fa, meglio la Bundesliga”
Fabio Capello è tornato a parlare del calcio italiano, e questa volta non solo riguardo alla volata scudetto. L’ex allenatore di Milan e Real Madrid ha rilasciato una lunga intervista a Il Corrierre dello Sport e non ha mancato di criticare il sistema di gioco in Italia volto a copiare a suo dire il calcio di Pep Guardiola di 15 anni fa.
L’intervista di Fabio Capello: focus sul calcio italiano
Nell’intervista al Corriere, Capello tocca anche il tema sensibile dell’arbitraggio italiano, ma non manca di elogiare Vlahovic e dare parole di fiducia verso Zaniolo. Ecco le sue parole ai taccuini del quotidiano sportivo:
SUL CALCIO ITALIANO. “Noi siamo quelli della costruzione dal basso. I passaggini laterali, tanti simpatici scambi col portiere moltiplicati dalla regola che consente di passarsi il pallone all’interno dell’area. La ricerca immediata della superiorità numerica, come dicono quelli più bravi di me. Da molto tempo ripeto che stiamo copiando il calcio di Guardiola di quindici anni fa. Fino a quando non avremo capito che il modello al quale ispirarsi è quello tedesco non andremo avanti, perché se vogliamo fare come gli spagnoli, che hanno una tecnica superiore, non otteniamo che il 50 per cento del loro risultato. Dobbiamo copiare i tedeschi nella determinazione, nel gioco in verticale e nella profondità. In Italia lo fa solo l’Atalanta”.
SPAGNOLE IN CHAMPIONS. “Villarreal, Atletico, Real Madrid. Oggi mi ha telefonato un giornalista spagnolo, mi ha detto che dalle sue parti va forte il calcio all’italiana. L’Atletico? Divertente, sì, molto… Si è messo lì per non consentire al City di fare quello che voleva. L’obiettivo di Simeone era quello di non subire gol. Uno l’ha preso, ma adesso a Madrid può giocarsi la qualificazione”.
ARBITRI IN ITALIA. “Sono tutta un’interruzione. Fermano il gioco ad ogni secondo, i contrasti per loro sono sempre punibili e puniti e così le nostre squadre non imparano a tenere alto il ritmo. Siamo rimasti indietro, in tutti i sensi, il problema principale però è che quelli bravi non vengono più in Italia, così manca il confronto con i migliori. Io non imparo nulla se quello che dovrebbe aiutarmi a crescere è del mio stesso livello, ha le mie stesse conoscenze, esperienze identiche”.
SU VLAHOVIC. “Vlahovic mi piace molto, ha velocità, struttura, voglia di fare e di migliorare, la testa è a posto, si muove da attaccante da area, ma sa anche lavorare per la squadra. Allegri ha ragione quando dice che deve imparare a giocare in un top club. E quindi, oltre che per la squadra, con la squadra, governando tensioni e pressioni, le tante fasi della partita”.
SU ZANIOLO. “Ha avuto due infortuni gravi, è stato fermo 18 mesi, un anno e mezzo in due tempi, capisci? Deve solo ritrovarsi atleticamente. Recuperi la fiducia nel proprio fisico, l’esuberanza, la buona tecnica non gli manca. Fino a poco tempo fa parlavamo di lui come di uno dei talenti del nostro calcio”.
IL NAPOLI. “E’ la favorita per lo scudetto, l’ho detto in tempi non sospetti e lo ripeto ora che è in corsa. Concede poco e ha l’allenatore giusto, Spalletti ha l’esperienza e la convinzione che servono”.