Capello: “Scudetto? Inter favorita, ma il Milan è una sorpresa. Napoli involuto”

Capello sull'Italia, lo Scudetto e il VAR: l'intervista

Capello sull'Italia, lo Scudetto e il VAR: l'intervista (Getty Images) - calcioinpillole.com

L’ex allenatore ha rilasciato una lunga intervista radio. Focus sull’Italia e sulla Serie A, con particolare riguardo per la lotta Scudetto

Fabio Capello, ex allenatore di Milan, Juventus e Roma è stato intervistato ai microfoni di Radio Anch’io Sport. Voce autorevole del calcio nazionale ed internazionale, Capello ha commentato diverse tematiche attuali, con particolare riguardo per le big di Serie A e la lotta Scudetto. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

Italia, Scudetto e VAR: parla Capello

L’addio di Mancini all’Italia: “Ha commesso un gravissimo errore. Ha accusato il Presidente federale, quando sarebbe stato più semplice dire ‘ho ricevuto un’offerta a cui non posso dire no’. Invece si è arrampicato sugli specchi dicendo che non sentiva la fiducia”.

Spalletti: “Ci voleva uno un po’ matto e lui è stato un po’ matto ad accettare subito di tornare in corsa. Penso sia stata una bellissima scelta da parte di Gravina”.

Scudetto: “Io scommetterei sull’Inter. I nerazzurri sono una grande squadra, convinta delle proprie forze”.

Milan: “È la sorpresa, nell’ultima gara ha dimostrato di essere squadra, di avere giocatori di qualità e di forza. E soprattutto è più compatta rispetto all’anno scorso”.

Juventus: “È ancora un ibrido. A questa squadra manca un po’ di personalità e un po’ di qualità”.

Sul Napoli di Rudi Garcia: “Non gioca più come lo scorso anno. Mi è sembrato che abbia perso quella determinazione che aveva”.

Roma: “È sorprendente che prenda tanti gol, questo dipende anche da un giocatore che non c’è più, Nemanja Matić. Si posizionava sempre nel modo giusto. Romelu Lukaku può essere come Gabriel Omar Batistuta? Lui era un altro giocatore. Il paragone non esiste”.

Arbitri, VAR e polemiche: “C’è poco rispetto per gli arbitri: a ogni fallo c’è una protesta. Quando è intervenuto il V.A.R. è finita: è inutile andare a protestare. Anche gli arbitri, però, non devono correre verso le panchine per sventolare il giallo ai tecnici, ma devono cercare di spiegare le varie decisioni”.