Il Calciomercato della Serie A si è concluso ieri con gli ultimi colpi (qui il nostro podcast) che hanno sancito, tra gli altri, il passaggio di Chiesa alla Juventus e il ritorno di Smalling alla Roma. Questa sessione estiva, però, si è svolta nel segno delle cessioni: 529 le operazioni in uscita, con un valore complessivo di circa 680 milioni. Sono stati invece solo 227 gli acquisti, per un valore complessivo di circa 750 milioni. Un miliardo e mezzo circa il flusso totale passato nelle casse dei club di Serie A.
Nella nostra massima serie, quindi, si vende tanto e si acquista poco, ma il valore complessivo delle operazioni è chiaramente sbilanciato in favore dei movimenti in entrata. La squadra che ha speso di più per i propri acquisti è la Juventus, che si conferma regina del mercato anche in questa sessione: 110 milioni per portare a Torino il brasiliano Arthur, la promessa McKennie, Chiesa, Morata, Mandragora e Gori.
Il Parma è invece la società che ha il peggiore bilancio tra entrate e spese di questo calciomercato: una perdita di circa 72 milioni per costruire una squadra capace di salvarsi tranquillamente e provare forse a insidiare il sesto o il settimo posto.
La palma del miglior bilancio va invece al Napoli di De Laurentiis, che a fronte dei 70 milioni spesi per Osimhen (il colpo più costoso di questa sessione in Serie A) ha portato a casa circa 115 milioni grazie a diverse operazioni in uscita legate a giocatori che non facevano parte del progetto tecnico.
Le altre regine del risparmio sono state Milan e Sassuolo, con un bilancio positivo per entrambe che si aggira intorno ai 30 milioni di euro. I rossoneri hanno lasciato andare Suso e Paquetà, puntando forte sui giovani e, in particolare, su Sandro Tonali. Gli emiliani, invece, sono passati all’incasso per molte delle operazioni di prestito con diritto o obbligo svolte nel corso della scorsa estate: Sensi, Duncan, Lirola, Cassata e Tripaldelli hanno garantito ai neroverdi un tesoretto di 27,5 milioni.
L’Inter si fa notare per i 40 milioni spesi in favore del Real Madrid per acquistare Hakimi, bilanciati dai 50 incassati dal PSG per Icardi. Quella per l’attaccante argentino è la seconda operazione più importante in uscita di questo mercato, dopo i 60 milioni per Pjanic incassati dalla Juventus.
Lazio, Atalanta e Roma hanno ritoccato solo in minima parte la rosa dello scorso anno. In casa biancoceleste da sottolineare l’arrivo di Muriqi dal Fenerbahce e di Fares dalla Spal. I bergamaschi, invece, hanno preso dalla Lokomotiv Mosca il talento Miranchuk e Lammers dal PSV, rinforzando ulteriormente il miglior attacco dello scorso campionato. I giallorossi, infine, si sono limitati ad acquisti difensivi, con Smalling e Kumbulla, mentre in attacco sono arrivati Borja Mayoral e Pedro (a parametro zero).
Da sottolineare anche altre operazioni che si sono svolte senza i favori dei maggiori riflettori mediatici. Un esempio può essere l’acquisto del promettente Tameze da parte dell’Hellas Verona, o dello scozzese Hickey da parte del Bologna. Colpi che potrebbero rivelarsi decisivi per squadre che non sembrano capaci di competere per le posizioni di vertice, ma che notoriamente sono palestre importantissime per giovani campioni. Il Calciomercato della Serie A, in fondo, muove da sempre grandi promesse, che devono farsi le ossa e misurarsi con la realtà del nostro calcio.
Tirando le somme, comunque, si può sottolineare come il Calciomercato della Serie A 2020/2021 sia stato ridimensionato dalla situazione legata alla pandemia da COVID-19. Nella scorsa sessione estiva, infatti, le compagini della massima serie avevano mosso circa due miliardi di euro tra acquisti e cessioni.
A foraggiare i mercati di tutta europa è sempre la Premier League, con tutte le maggiori squadre (e le neopromosse) che hanno speso molto, facendo enormi deficit. L’assoluto protagonista del Calciomercato è stato il Chelsea, con circa 250 milioni spesi. Seguono Manchester City (156), Leeds United (105) e Tottenham (100). Campagne acquisti faraoniche anche per Aston Villa, Manchester United e Arsenal, che spendono circa 85 milioni. La squadra che sembra essersi rinforzata maggiormente in Premier League è però l’Everton di Carlo Ancelotti, che mette sul mercato 75 milioni di euro.
Ora solamente il campo potrà sancire quale squadra avrà ben speso i propri capitali in questo mercato e chi si rivelerà essere il colpo di maggiore impatto. Chiaro, però, che questo mercato estivo sia stato meno spumeggiante di altre sessioni, anche alla luce di una minore capacità di spesa e della necessità impellente per le società di Serie A di produrre cospicue plusvalenze.