Calciomercato Milan, Moncada in pole per Brassier: spunta il retroscena
Calciomercato Milan – In attesa della delicatissima sfida di questa sera in Coppa Italia contro l’Atalanta, il club rossonero continua a lavorare in questa finestra di gennaio. Dopo il ritorno di Gabbia dal Villarreal e l’arrivo di Terracciano dal Verona, l’idea di Moncada e Furlani è quella di regalare un altro difensore centrale a Pioli. Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, nelle ultime ore Brassier del Brest è balzato in pole.
Calciomercato Milan, Brassier dice sì: il retroscena
La Rosea oggi in edicola svela un importante retroscena sul difensore del Brest. Brassier avrebbe assicurato a Moncada il suo convinto sì al trasferimento a Milanello essendo anche disposto ad aspettare gli ultimi giorni di mercato.
Ora da convincere c’è proprio la società francese che chiede una cifra di poco superiore ai 10 milioni di euro e in ogni caso vorrebbe, se possibile, tenere il ragazzo fino a giugno.
L’idea del Milan invece sarebbe quella di sborsare 8-9 milioni per il cartellino e pur non avendo chiuso le porte per un’operazione a titolo definitivo preferirebbe quella del prestito oneroso con diritto di riscatto e il trasferimento immediato del ragazzo a Milanello. La concorrenza più temibile è rappresentata dal Monaco ma al momento Brassier nicchia e continua a volere solo il Milan.
Lenglet e il sogno Buongiorno le alternative
Gli altri due nomi caldi sul taccuino di Moncada e Furlani sono quelli di Buongiorno, vero e proprio sogno di mercato, e Lenglet, difensore del Barcellona al momento in prestito all’Aston Villa.
Per quanto riguarda il centrale del Torino, Cairo ha aperto alla cessione e all’inserimento di contropartite tecniche (il Milan è pronto ad offrire Colombo) ma chiede una cifra pari a 35 milioni di euro, bonus inclusi.
Per quanto riguarda Lenglet, il Barcellona sarebbe disposto ad interrompere il prestito con il club inglese e a girare poi il ragazzo sempre a titolo temporaneo ai rossoneri ma non sembra per il momento disposto a partecipare al pagamento dell’ingaggio da 7 milioni di euro netti, condizione indispensabile imposta da Furlani.