Cairo sul Covid-19: “Serve consapevolezza da parte dei calciatori”
Il mondo del calcio si sta trovando a fare i conti con il Covid-19. Sono tanti i calciatori contagiati dal virus negli ultimi giorni. Una situazione allarmante che sta mettendo in seria difficoltà le società e a repentaglio il regolare svolgimento del campionato. Sull’argomento e su altri importanti temi è intervenuto il presidente del Torino Urbano Cairo, in occasione del Festival dello Sport a Milano.
Il numero uno granata ha sottolineato: “Ci vuole prima di tutto una maggiore consapevolezza da parte dei calciatori, devono capire che siamo in un momento molto particolare. E’ importante che il campionato prosegua, quindi i loro comportamenti diventano fondamentali. In America, nell’NBA, hanno creato una bolla, con gli atleti separati dal mondo. Forse in Italia questo non si può fare ma ci deve essere una forte consapevolezza: quello che si poteva fare un anno fa, adesso non si può fare più. Mi auguro una partecipazione totale per riuscire ad andare avanti con un campionato che è appena cominciato e che deve continuare“.
Sull’ingresso di Fondi stranieri in Serie A: “E’ inutile girarci intorno, il calcio in Italia sta vivendo un momento difficile che è cominciato prima del Covid-19. Il nostro movimento era secondo in Europa per introiti dai diritti televisivi, dietro solo alla Premier League. Negli ultimi anni abbiamo perso molto terreno, al momento siamo quinti al pari con la Ligue 1. Abbiamo diritti televisivi internazionali che ammontano a poco meno di 400 milioni. Secondo me, dobbiamo accogliere in maniere favorevole l’avvento di un fondo di private equity. Daremo gestione a un terzo soggetto che poi dovrà scegliere il miglior manager possibile per sviluppare il fatturato del calcio italiano, dei diritti televisivi domestici e internazionali. Oltre a questo questo, il nuovo partner dovrà versare liquidità nelle casse di questa nuova società che verrà costituita per amministrare valori di grande importanza. Una nuova Governance non solo mi convince, ma la benedico“.