Dall’esordio di Leonardo Semplici sulla panchina del Cagliari sono passati appena 4 giorni: in mezzo ci sono state due partite, entrambe vinte dai sardi con maturità e compattezza, due caratteristiche che fin qui sembravano non appartenere neanche lontanamente alla squadra che prima era di Eusebio Di Francesco.
Un gruppo scoraggiato e squilibrato si è trasformato in una compagine solida, con lo spirito di sacrificio e la voglia di combattere senza dubbio in primo piano.
Dalle prime uscite di Semplici è emersa sicuramente, soprattutto, una solidità difensiva ritrovata: per una squadra che in 23 partite aveva preso 41 gol, vincere le ultime due segnando 3 reti e subendone 0 non è proprio una cosa scontata. Semplici è partito da questo, dall’organizzazione prima mentale e poi tattica di una squadra che scendeva in campo spaesata e quasi senza voglia.
Si sono fatti da parte vari calciatori forse non adeguati e si è puntati dritti su profili esperti e vogliosi di dare tutto per questa maglia. Da Godin a Pavoletti, passando per il solito Nandez. Le tre facce delle prime due partite di Semplici sono senza dubbio queste: Godin è sembrato rinato, rivitalizzato da un allenatore che ha dato sicuramente più peso alla fase difensiva e che l’ha riportato al centro di una linea a 3, dove può permettersi di gestire in fase di possesso e di guidare quando si tratta di recuperare palla. Dalla difesa all’attacco con Pavoletti, a dir poco decisivo nella prima partita con il Crotone ed importante anche nel match di ieri, quando nei minuti finali è entrato per fare la guerra, vincendola senza troppi problemi. Difesa della palla e sacrificio, cose che per Semplici sono di importanza fondamentale, anche per un attaccante. Infine arriviamo a Nandez che, nonostante giochi in Italia da quasi due anni, non ha ancora fatto capire la sua posizione in campo. L’uruguaiano è letteralmente ovunque, sballottato a destra e a sinistra in mediana. Tra mezz’ala, regista, terzino ala d’attacco ed esterno a tutta fascia l’ex Boca ha fin qui ricoperto praticamente qualsiasi ruolo, emergendo però sempre come uno dei migliori.
Da questi tre punti Semplici, in pochissimo tempo, ha dato vita ad una rinascita che sembrava essere a tratti davvero impossibile da concretizzare. Adesso il Cagliari è quarto a +1 di vantaggio dal Torino che ha però una partita sicura da recuperare, in attesa di capire cosa accadrà per il match con la Lazio. Un vantaggio dunque non rassicurante ma che senza dubbio riporta i sardi con la testa ben salda sulle spalle, consapevoli di avere tutte le armi per giocarsi la salvezza fino alla fine.