Il Cagliari di Di Francesco nelle ultime 5 partite ha conquistato la bellezza di 4 vittorie e 1 sconfitta. I sardi cominciano a esprimere un buon gioco e sono in costante crescita. I tre punti conquistati nell’ultimo match contro la Sampdoria, che si è dimostrata una squadra insidiosa per chiunque, sono la conferma della crescita dei rossoblu.
Chi si sta ritagliando sempre più un ruolo da protagonista è indubbiamente Giovanni Simeone. Il cholito, grazie ai 12 gol messi a segno la scorsa stagione e complice anche la lunga assenza di Pavoletti, si è conquistato la riconferma al centro dell’attacco rossoblu. L’attaccante argentino, in questo avvio di stagione, ha collezionato 5 gol e 1 assist in 7 partite giocate. Il prossimo avversario del Cagliari sarà la Juventus, partita che si disputerà Sabato sera presso l’Alianz Stadium di Torino.
A tal proposito il cholito ha segnato due gol alla Juventus in carriera e li mise entrambi a segno nella stessa partita, siglando la sua prima doppietta in Serie A. All’epoca Simeone era ancora un ragazzino e indossava la maglia del Genoa.
Proprio Simeone ha rilasciato nei giorni scorsi un’intervista ad ESPN, durante la quale ha parlato anche del suo futuro: “Non si sa mai quello che può arrivare a succedere nella mia carriera. Ho molta voglia di continuare a formarmi come giocatore in Europa perché ho appreso moltissimo e mi hanno dato molto qui in Italia. Ma non chiudo le porte al River perché mi ha aiutato molto nelle giovanili, nella squadra riserve, mi ha aiutato a crescere. Mi è rimasta un poco la sensazione di non essere riuscito a dare tutto quello che potevo”.
L’attaccante del Cagliari ha poi parlato così riguardo al padre e ad un suo possibile approdo all’Atletico Madrid: “Speriamo, sarebbe una bella sfida per lui e per me come giocatore, conoscendolo non dovrebbe neanche parlarmi per correggere qualcosa“.
Il cholito è infine ritornato sull’ipotesi River: “Sono venuto qui in Italia per dimostrare che sono Giovanni e che questa è la mia carriera. Quando ero più piccolo ho avuto la possibilità di andarmene all’Atletico Madrid, ma sinceramente scelsi di rimanere nel River perché il mio percorso era diverso da quello di mio padre. Se un giorno, adesso che sono già più uomo, più giocatore, mi chiamasse, sarebbe diverso”.