Cagliari, Pavoletti: “Vogliamo la salvezza, c’è sintonia con Mazzarri”
Leonardo Pavoletti, attaccante del Cagliari, ha parlato ai microfoni di DAZN degli obiettivi dei sardi nella seconda parte di stagione. Le sue dichiarazioni:
SULLA STAGIONE: “Sto bene. Sono contento che la squadra si stia riprendendo dopo dei mesi tosti. Abbiamo lavorato tanto soprattutto dentro di noi. I valori ci sono sempre stati ma non riuscivamo ad esprimerli nella maniera giusta”.
SU CAGLIARI-PARMA: “Ancora oggi non ho il coraggio di riguardare quella partita. Abbiamo toccato la Serie B con un dito. Non so nemmeno come alla fine abbiamo portato a casa la vittoria che ci ha dato la scossa. Da una squadra di perdenti siamo diventati una squadra che poteva ambire a posizioni più alte. È stata la partita più pazza e più bella della mia vita”.
SUL SUO GOAL MIGLIORE: “Quello contro il Parma non è stato il più bello ma sicuramente uno dei più emozionanti. Sono riuscito a colpire l’unica palla entrata nell’area, è stato un lampo di fiducia verso di me e verso i miei compagni”.
SULLA SALVEZZA: “Voglio salvare il Cagliari. C’è la voglia di giocarcela. Credo di poter fare qualche altro gol. È giunta l’ora di segnare anche di testa!Rigori senza Joao? Ho battuto gli ultimi rigori nel Varese. Se c’è qualcuno di più bravo io mi metto da parte”.
SU JOAO PEDRO: “Non sapevo che avesse studiato i miei movimenti. Se lo fa mi fa piacere. da quando lo spostarono in avanti il mio primo anno aveva dei movimenti da attaccante puro. Gli mancava un po’ di cinismo ma ora è nella top five dei migliori attaccanti della Serie A. È un grande capitano, un grande leader”.
SULLA FASCIA DI CAPITANO CONTRO IL SASSUOLO: “È stata bellissima. Mi sono sempre sentito un leader nello spogliatoio, mi sono sempre sentito parte dei senatori della squadra. Il Sassuolo mi ha fatto crescere, è stato un percorso difficile ma bello. Essere capitano del Cagliari è stato la ciliegina sulla torta. Abbiamo perso ma mi sono goduto la partita con grande onore e grande emozione. Il calcio è romantico, ti lascia delle cose bellissime”.
SULL’AVVERSARIO PIU’ FORTE: “Credo che Koulibaly e Chiellini siano stati i miei più grandi avversari. Se perdi, perdi contro dei campioni, contro delle macchine da guerra”.
SUL MIGLIOR ALLENATORE AVUTO: “Un anno e mezzo di Gasperini ti dà il turbo. Un salto di qualità soprattutto mentale. Quando capisci che lui fa tutto per vincere, tutto il resto diventa più facile”.
SU MAZZARRI: “Anche con lui siamo partiti un po’ in maniera strana. Abbiamo avuto un po’ di incomprensioni ma ora abbiamo un rapporto ottimo. Iniziamo a capirci, siamo sulla stessa lunghezza d’onda”.
SU CAGLIARI: “L’Unipol Domus è diventata davvero la mia casa. Un futuro a Cagliari? Può darsi, mai dire mai. Vedremo tra qualche anno, dipenderà anche dal lavoro che mi ritroverò a fare. Non mi precludo niente”.
SUI COMPAGNI: “Cragno il più brontolone. Così come l’ex Cigarini. Tante volte si litiga perché vogliono avere ragione. Il più simpatico? Ci sono tanti ragazzi giovani in questo spogliatoio che mi piacciono molto. Hanno fatto una “coalizione” tra di loro, si punzecchiano, sono veramente forti”.