Cagliari, Pavoletti: “Essere qui è un regalo, possiamo salvarci”
L’attaccante del Cagliari Leonardo Pavoletti si è raccontato in un’interessante intervista concessa a Radio-TV Serie A di RDS.
Protagonista assoluto del match contro il Frosinone, che è valso al Cagliari una vittoria storica, Leonardo Pavoletti si è raccontato in un’intervista rilasciata a RDS, in particolare nella trasmissione Radio Tv Serie A. Il giocatore ha esplorato diversi ambiti della sua vita sportiva, ed ha anche accennato alcune cose circa il suo futuro. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
90+4’ 👉🏼 90+6’ pic.twitter.com/KP9d4NzDVu
— Cagliari Calcio (@CagliariCalcio) October 29, 2023
Cagliari, Pavoletti si racconta fra sport e vita privata a RDS
Le emozioni per i gol contro il Frosinone
“Sembrava che la prima vittoria dal ritorno in Serie A aspettasse me. All’inizio ero convinto che potessimo vincere, ma quando mi sono ritrovato in campo sul 3-2 ho sentito di doverci mettere lo zampino. Queste sono partite che possono veramente svoltare una stagione, e sinceramente mancava da un po provare queste grandi emozioni. Siamo stati caparbi e vogliosi, è stata una vittoria desiderata da tutti”.
Sui suoi obiettivi stagionali e il futuro
“Adesso sono all’ultimo anno di contratto, e se davvero la mia storia a Cagliari dovesse finire quest’anno vorrei che finisse con la salvezza, dando il mio contributo per raggiungerla. Essere parte di questa squadra è un regalo ogni giorno, ed il minimo che posso fare è quello di dare tutto sia in campo che fuori per far si che l’obiettivo venga raggiunto. Qui c’è un grande valore umano, abbiamo un allenatore che non ho bisogno di presentare ed un ambiente serie. Sarà dura salvarsi, ma possiamo farcela”.
Sull’importanza del padre
“Mio padre è il mio fuoco, è molto severo, mi manda papiri alla fine di ogni partita. Riesce ancora a vedermi come il Pavoletti da 20 gol a stagione, vede dove io non riesco, è il mio motore. Ieri però mi ha fatto molti complimenti. Ricordo che lui giocava a tennis ed era il mio eroe, infatti iniziai con il tennis prima ancora che con il calcio. In adolescenza provai anche il Rugby e me la cavavo bene”.