L’attaccante del Cagliari, Joao Pedro, si racconta in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Il capitano della squadra sarda ha ottenuto una maglia da titolare per la totalità delle partite di questa prima parte di campionato ed è l’autore di 9 dei 17 gol segnati. Nell’intervista affronta diversi temi, con uno sguardo tra passato, presente e futuro.
Prima un’occhiata veloce al passato: “Ho fatto tanti sacrifici nella mia vita. È stata dura. Sono andato via di casa a 13 anni, sono arrivato in Italia che ne avevo 18″ e subito dopo la decisione della vita, il Cagliari: “Dopo aver girato tanto ecco Cagliari, casa mia. Mi sono affermato lavorando tanto e l’aver fatto tanti ruoli mi aiuta. Ho iniziato a giocare come punta nel 2018, è stata una scelta di mister Maran. Ho capito subito che sarebbe stato il ruolo perfetto per me. Ho seguito tanto Pavoletti, ho studiato soprattutto il suo modo di colpire di testa. Dopo la mazzata del doping, ho pensato di smettere di giocare, mi sentivo perso. Il Cagliari, però, mi è sempre stato vicino. Ecco perché come capitano sento una responsabilità enorme. Salvezza? Questo è un momento difficile per noi ma le cose stanno andando meglio grazie anche al lavoro di Mazzarri. Se dovessimo raggiungere il nostro obiettivo non so per quanto festeggerò”.
E infine il futuro, con uno sguardo alla maglia della Nazionale italiana: “Sono diventato quello che sono grazie all’Italia, devo tutto a questo Paese. Sono contento che si sia pensato a me. Anche se non dovesse succedere nulla” e infine “Il mio futuro? Vivo il momento, penso soltanto all’oggi”.