Cagliari-Inter, una tradizione di avvicendamenti di mercato
Smaltita l’amarezza per l’eliminazione europea, gli uomini di Antonio Conte tornano a concentrarsi sul campionato. Domani, all’ora di pranzo, l’Inter farà visita al Cagliari, in una sfida importante per la caccia al Milan, ma anche luogo di un datato asse di mercato. Sono numerose, infatti, le trame che storicamente legano i nerazzurri ai sardi. Nel più recente passato, è immediato il riferimento a Radja Nainggolan, così come a Diego Godin e Nicolò Barella. Ma, scorrendo a ritroso le pagine della storia nerazzurra, così come quella rossoblu, si possono rievocare datate operazioni che, inevitabilmente, hanno inciso sulla storia dei due club.
Come già anticipato, le operazioni più recenti hanno riportato Radja Nainggolan nella sua casa cagliaritana, dopo che l’Inter lo aveva prelevato dalla Roma nel 2018. Nell’ultima sessione di mercato, Diego Godin è passato alla corte di Eusebio Di Francesco. Lo scorso anno, l’AD Giuseppe Marotta prelevò Nicolò Barella, in un’operazione da circa 40 milioni di euro. Nel 2017, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, portava a Casteddu Benedetti, Crisetig e Longo. Un tris di scuola Inter, annata 1992-1993.
Tornando ancor più indietro, più precisamente al 2007, come dimenticare la querelle David Suazo? Il giocatore, promessosi all’Inter da mesi, finisce in una sfida scacchistica tra l’ex presidente Cellino e la società nerazzurra, ai tempi guidata da Massimo Moratti. L’Inter non affonda il colpo di mercato e, Massimo Cellino, dopo un contatto con l‘AD del Milan Adriano Galliani, accetta l’offerta dei rossoneri. “Scippo” di mercato? Nulla di tutto ciò. Il giocatore vuole l’Inter di Mancini, si batte e, alla fine realizza il suo sogno. L’onduregno approda alla Beneamata per circa 13 milioni di euro, più il prestito del giovane italo-polacco Robert Acquafresca. Sette anni prima, ossia nel 2000, il terzino Fabio Macellari passava dai cagliaritani all’Inter, per poi lasciare i nerazzurri un anno dopo e volare a Bologna, prima di tornare al Cagliari nel gennaio del 2003.
Che dire dell’Inter di Ernesto Pellegrini, e di quell’estate del 1993. Fu allora che l’ex presidente nerazzurro, al termine di un prolungato braccio di ferro, portò sotto al Duomo Gianluca Festa per circa 9 miliardi di lire, proponendo ai sardi Salvatore Schillaci e Darko Pancev, rifiutati in nome di un’offerta solo cash. Si può tornare ancor più indietro, al 1969. L’anno in cui Roberto Boninsegna percorse la tratta Cagliari-Milano. In Sardegna, finirono Angelo Domenghini, Sergio Gori e Cesare Poli, insieme a 280 milioni di lire a titolo di conguaglio.
Una sfida di Serie A, quindi, ma non solo. Tra Cagliari e Inter, la tradizione è colma di operazioni di mercato e, avvicendamenti che, senza dubbio, hanno fatto la storia di ambo i club.