Buffon ricorda il 2006: “Dopo la vittoria del Mondiale potevo morire felice”
Gianluigi Buffon non scorda il Mondiale 2006. E come potrebbe, visto il trionfo nella finale di Berlino contro la Francia che ha dato agli Azzurri il titolo di Campioni del Mondo. In un video celebrativo in occasione dei 20 di sponsorizzazione di Puma, l’ex portiere della Nazionale ha raccontato un aneddoto interessante.
𝟮𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗲𝘁𝘁𝗼
Grazie @pumafootball 🤝
La notizia 👉🏻 https://t.co/WtSJyCsSIK#Nazionale 🇮🇹 #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/vYXe47BG03
— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) December 22, 2022
Buffon sul Mondiale: “Capisci la grandezza dell’impresa”
Gianluigi Buffon racconta la sua esperienza con la maglia della Nazionale italiana: “La Nazionale rappresenta il momento nel quale ho potuto dire sono felice perché ce l’ho fatta. Crescendo con la passione del calcio, avere già esordito in Serie A e indossare almeno una volta la maglia della Nazionale è stato come coronare un sogno. Ho potuto dire di essere felice e di avercela fatta. Io quando guardo la maglia Rinascimento, mi domando come mai noi italiani, più in generale Italia come nazione, abbiamo sempre bisogno di una deflagrazione per poi trovare il motivo per ripartire”.
Poi prosegue: “Inoltre ho avuto l’onore di essere l’unico portiere della Nazionale che ha potuto indossare la maglia azzurra. Fu un regalo che mi fece Puma. Lo ricordo bene: giocammo a Torino conto la Macedonia. All’epoca il CT era Ventura. Fu una serata speciale perché noi portieri non abbiamo mai l’onore di indossare una maglia che rappresenta la nazione. In quel caso, invece, sono stato un azzurro fino in fondo. Ciò è un qualcosa di particolare psicologicamente: quand’ero ragazzo ho fatto di tutto per distinguermi dagli altri e avere una maglia diversa era qualcosa che mi faceva piacere. Crescendo e diventando una persona più matura sentivo l’esigenza di stare con gli altri e condividere qualcosa con gli altri. Quindi anche il fatto di aver potuto indossare la maglia azzurra è stato qualcosa che mi ha unito a voi e mi ha reso felice. La prima cosa che pensi dopo la vittoria di un Mondiale è di poter morire il giorno dopo felice. Percepisci sulla pelle la grandezza l’importanza dell’evento e di ciò che hai fatto. Lo capisci perché te lo fanno capire gli altri”.