Brasile, Tite si confida al Guardian: “Ho avuto coraggio di imparare ancora”

Brasile Tite

(Photo by ISABELLA BONOTTO, Onefootball.com)

Il commissario tecnico del Brasile Adenor Leonardo Bacchi (in arte Tite) ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva all’inglese The Guardian in occasione dell’inizio dei Mondiali di Qatar 2022. I verdeoro esordiranno nel torneo giovedì 24 novembre contro la Serbia nel Gruppo G. Di seguito le dichiarazioni del tecnico rilasciate al portale inglese.

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(Photo by NELSON ALMEIDA, Onefootball.com)

Brasile, la filosofia di Tite: “Ero impulsivo e inesperto, ma sono cresciuto con la squadra. Pressioni su di noi? Dobbiamo pensare a giocare”

So meglio come focalizzare la mia attenzione ora. Mi sono arrabbiato durante Brasile-Svizzera (match del Mondiale 2018 della fase a gironi) perché c’era un fallo su Miranda. Nei 10 minuti dopo il loro pareggio mi sentivo perso. Molte cose mi passavano per la testa. Filipe Luís mi ha detto in seguito che dobbiamo sapere che tutti ci guardano e che dobbiamo essere naturali. In quel momento non ho agito in modo naturale“.

Ero anche ingenuo e inesperto al’epoca. Ho detto ai miei giocatori di non lamentarsi dell’arbitraggio a causa del VAR. Ma per me era fallo! Nello sport, qualsiasi tocco ti sbilancia e ti disturba. Miranda me l’ha detto dopo la partita. “Se e quando succederà di nuovo, dovrai rispettosamente lamentarti e parlare con l’arbitro”. Da allora ho imparato“.

Aver fatto un ciclo completo tra due Mondiali mi ha aiutato. Il modo in cui parlo con Neymar, ad esempio, è diverso dal modo in cui parlo con Dani Alves. Ma questo l’ho dovuto imparare col tempo“.

Ci sono molte persone in Brasile che dicono che non devi studiare calcio, che è un gioco facile e che se tu, come allenatore, non crei problemi, andrà tutto bene. Penso che l’esperienza aiuti un allenatore, ma anche l’energia lo fa e bisogna essere sempre disposti ad imparare, avere voglia di trovare sempre nuove conoscenze. Non ho la stessa energia di alcuni dei giovani, ma il mio staff tecnico mescola esperienza ed energia e abbiamo anche qualcuno che ha vinto la Coppa del Mondo nello staff, come Juninho“.

Anche se il mondo stesse cadendo a pezzi, i miei ragazzi esarebbero concentrati sul gioco. E la mia attenzione è sul gioco, non sui tifosi o altro. Riguarda la concentrazione. Thiago Silva e Dani Alves ce l’hanno: sono come animali. E le loro intuizioni e istinti sono fantastici. Sono grandi leader e danno il buon esempio comportandosi come fanno“.

Che vinciamo o meno,io voglio essere in pace. In pace con me stesso. Questo è il mio grande desiderio. Ci sono cose che non posso controllare. Voglio fare del mio meglio e stare in pace. Sono sicuro di poterlo fare“.