Il calcio mondiale era già in leggera crisi, poi la pandemia ha peggiorato inesorabilmente le cose. Non solo in Europa, ma anche in Sud America, dove i club brasiliani, anche quelli più ricchi, chiedono riforme economiche per sopperire ai debiti. Secondo quanto riportato da O Globo, sono iniziati i lavori per la valutazione della creazione di una lega indipendente del Campeonato Brasileiro Série A. La Federcalcio del Brasile, la CBF, ha dichiarato di voler analizzare la proposta per la creazione del nuovo ente, così da omologarsi anche agli altri campionati, dove le Leghe sono gestite da organi distinti rispetto alla Federazione (basti pensare all’Italia, dove la Serie A è gestita dalla Lega Serie A, ente differente rispetto alla FIGC, la federcalcio italiana).
La proposta di creare questo nuovo ente ha visto l’appoggio di quasi la totalità dei club della prima divisione calcistica brasiliana (19 su 20). Si andrebbe a creare, quindi, una nuova entità commerciale – come spiegato da Calcio e Finanza – che gestirà due nuove leghe da 40 squadre, 20 ciascuna (quindi una Serie A ed una Serie B), che porterebbe a nuove entrate per i club. L’obiettivo è quello di emulare o comunque studiare, il modello della Premier League inglese, anch’essa nata dalla scissione di 22 club della Football League, per motivi simili a quelli dei club brasiliani.
Ma perché entrerebbero nuove entrate? I club brasiliani, attualmente, vendono singolarmente i diritti tv. Con il nuovo ente, invece, gli accordi sarebbero centralizzati e quindi anche le richieste economiche alle tv sarebbero più alte, rispetto a quelle che un singolo club possa richiedere da solo. Dal punto di vista di coloro che sono intenzionati ad entrare nel progetto, ci sono Ricardo Fort (ex Coca-Cola), attraverso la società di consulenza Livemode, ma soprattutto KPMG.