Borussia Monchengladbach, sognando di ripetere gli anni ’70

Borussia Monchengladbach, sognando di ripetere gli anni ’70

(Photo by Christof Koepsel/Getty Images)

MINA VACANTE DEL GRUPPO B

Durante i sorteggi dei gironi, l’Inter sembrava aver pescato, finalmente, un girone abbordabile. Dopo aver avuto due gruppi della morte negli anni scorsi, infatti, i nerazzurri sembravano aver trovato un raggruppamento con una big (Real Madrid), lei come seconda e una squadra di media levatura (Shakhtar Donetsk). Questo fino al sorteggio della quarta fascia che ha messo nel gruppo B la più pericolosa, il Borussia Monchengladbach. I tedeschi, infatti, potrebbero rappresentare una mina vacante difficile da superare, soprattutto, per l’Inter a cui la Germania non evoca dolci ricordi. La finale di Coppa UEFA del ’97 contro lo Schalke 04, l’eliminazione da parte sempre della squadra di Gelsenkirchen nel 2011, la rimonta di Dortmund e, perfino, la sede della finale dell’Europa League ne costituiscono degli esempi.

LE PRIME PARTECIPAZIONI

Il Borussia Monchengladbach ha partecipato per la prima volta alla Champions League, allora Coppa dei Campioni, durante la stagione 1970-1971. Dopo aver allestito una squadra di giovani interessanti negli anni ’60, infatti, la squadra bianconeraverde conquistò il campionato nel ’69-70 (bissato l’anno successivo), qualificandosi per la massima competizione continentale. Le prime due partecipazioni, tuttavia, videro gli allora campioni di Germania non riuscire a superare gli ottavi. La prima volta, nel 1971, furono estromessi dall’Everton ai calci di rigore, mentre l’anno successivo dall’Inter a seguito della famosa partita della lattina.

LA CAVALCATA DEL ’77

Nella terza partecipazione, nel 1975/1976, il Borussia Monchengladbach riuscì, finalmente, a superare gli ottavi, uscendo ai quarti di finale contro il glorioso Real Madrid solo per via della regola dei gol fuori casa. Quello fu l’antipasto della cavalcata dell’anno successivo. Nel 1976/1977, infatti, il Borussia di Udo Lattek diede vita a un cammino incredibile, in cui eliminarono, in ordine, Austria Vienna, il Torino di Pulici e Graziani, il Bruges e la Dinamo Kiev, accedendo alla finale. All’Olimpico di Roma, tuttavia, trionfò (3-1) il Liverpool come farà, poi, 7 anni dopo, nello stesso stadio, contro la Roma.

(Photo by Allsport/Getty Images)

LA CONFERMA

Che il Borussia Monchengladbach fosse, ormai, una big europea lo confermarono sia i due trionfi in Coppa UEFA sia, soprattutto, il cammino della stagione successiva. Nel 1978, infatti, i tedeschi ci riprovarono, fermati, stavolta, in semifinale. Ancora una volta a spegnere i loro sogni, il Liverpool di Bob Paisley che rimontò il 2-1 dell’andata con un netto 3-0. Gli inglesi, poi, bissarono il successo contro il Bruges di Ernst Happel.

IL DECLINO

Dopo aver vinto la Coppa UEFA (la seconda dopo quella del 1974/1975) nel ’78/79, l’allenatore della storica finale Udo Lattek abbandonò la nave. Così fecero anche molti dei migliori giocatori. Ciò determinò l’inizio del declino per il ‘Gladbach che negli anni ’80 non vinse alcun trofeo. Negli anni ’90 e inizio 2000, invece, retrocesse più volte.

IL RITORNO IN CHAMPIONS

Dopo aver sfiorato il ritorno nella massima competizione europea nella stagione 2012/2013 (l’annata di Bayern-Dortmund in finale), perdendo i preliminari con la Dinamo Kiev, il ‘Gladbach riuscì a rientrare nella stagione 2015/2016. Riuscì a qualificarsi alla Champions anche l’anno successivo, ultima partecipazione prima di questa stagione. In entrambi i casi, tuttavia, non riuscì a superare i gironi. Un tabù che cercherà di superare quest’anno con giovani interessanti come Thuram, Neuhaus o Elvedi, i quali sognano, come tutta la squadra, di ripetere i fantastici cammini degli anni ’70.