Erano 13 anni che la Lazio non partecipava alla fase a gironi di Champions League. Era la stagione 2007-2008, pieno post-calciopoli, in panchina c’era Delio Rossi e in attacco Rocchi e Pandev.
Più di un decennio dopo, i biancocelesti si riaffacciano alla massima competizione continentale, ma il momento non è dei migliori. La squadra di Inzaghi viene da una brutta sconfitta a Genova contro la Sampdoria, dove non ha effettuato nemmeno un tiro in porta. Quattro punti in quattro giornate non sono quello che ci si aspetta da una squadra che solo pochi mesi fa lottava per lo scudetto.
Il mercato è stato ritenuto dai più poco soddisfacente, con i soli arrivi di Muriqi, Fares, Escalante, Pereira e Akpa Akpro. Un po’ poco per affrontare al meglio tre competizioni, con un calendario così fitto. Da qui le ruggini tra il tecnico piacentino e il patron Lotito, con un rinnovo che non si decide ad arrivare. E l’ombra di Allegri incombe.
A differenza della partita contro la Samp però, Inzaghi potrà contare sul suo bomber Ciro Immobile, che affronta il Dortmund per la prima volta da avversario, cinque anni dopo la sua esperienza in Vestfalia: era arrivato al Borussia nel 2014, fortemente voluto da Klopp, è andato via dopo una sola stagione, senza lasciare troppi rimpianti. Dalla voglia di riscatto di Immobile e dell’intera squadra dipenderà l’esito della partita di stasera. Una Lazio combattiva, orgogliosa e ben organizzata potrà dire la sua, viceversa non ci sarà partita.
Il Borussia Dortmund ha iniziato la stagione in Bundesliga con tre vittorie in quattro partite: l’unico scivolone il 2-0 in casa dell’Augsburg, ma nelle ultime due 5 gol segnati e 0 subiti. Haaland ha già segnato cinque gol in quest’inizio di stagione e non intende fermarsi, e come lui Sancho, il neoacquisto Bellingham e il veterano Marco Reus, tornato da un lungo infortunio e già in gol sabato scorso contro l’Hoffenheim.
Lazio-Borussia Dortmund sarà soprattutto Immobile contro Haaland, il vecchio contro il nuovo, la Scarpa d’Oro dell’ultimo anno contro quella del futuro.
Dopo un inizio di stagione non brillantissimo, nazionale compresa, Ciro vuole dimostrare di essere tutt’altro che arrugginito. E non c’è miglior occasione che contro la sua ex squadra, che tanto facilmente l’aveva liquidato.