Roberto Bordin, commissario tecnico della Moldavia, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha spiegato dove nasce il miracolo Sheriff: “Sorpreso? Non del tutto. È un lavoro che parte da lontano, il mio Sheriff uscì dall’Europa League 2017-18 con 9 punti nel girone. Ora la società ha fatto il salto, da quando hanno tolto l’obbligo di schierare 4 moldavi hanno preso tanti stranieri per aumentare il tasso tecnico. Il club è all’avanguardia: il centro sportivo è stato premiato dalla Uefa, hanno 20 campi d’allenamento, tre stadi di cui due all’aperto e uno da 5 mila posti al chiuso, clinica privata, piscina olimpionica, hotel di 40 camere. Vittorie in Champions? Qui non si parla d’altro. Ci sono stati episodi favorevoli, però gli episodi te li devi procurare. Hanno l’entusiasmo di chi si gioca l’occasione della vita. Non hanno nulla da perdere. A Madrid hanno tenuto la linea alta, senza fare molto pressing ma occupando gli spazi. In difesa sanno quando costruire e quando giocare lungo. Merito al d.g. Tarkhnishvili e al tecnico Vernydub. Tre nomi? Il capitano Castaneda, colombiano, attaccante: qualità superiore. Poi Traoré, eserno offensivo, salta l’uomo e crea superiorità. E il terzino sinistro, Cristiano: l’ho avuto io, starebbe bene in Serie A. Adesso? Tutti li conoscono, questo va a loro sfavore. Ma occhio: non hanno il peso di doversi qualificare. L’Inter è avvisata”