Zirkzee si racconta fra passato, presente e futuro: il paragone con Ibra e il lavoro di Thiago Motta, ma dribbla il mercato.
È l’uomo più chiacchierato del momento in Serie A e lo sarà anche al termine della stagione, quando si scateneranno le voci di mercato. Joshua Zirkzee è senza dubbio la sorpresa più grande di questa annata.
Già ai tempi del Bayern Monaco aveva mostrato molto talento, ma nell’esperienza in prestito al Parma non aveva convinto – anche per via di un infortunio che lo ha costretto a saltare gran parte della stagione. Meglio in Belgio, con l’Anderlecht nella stagione 2021-22: 18 gol in 47 presenze fra campionato, Coppa nazionale e Conference League – con anche 13 assist.
Poi l’arrivo al Bologna nell’estate del 2022. 8.5 milioni di euro il costo del cartellino, più un’alta percentuale sulla rivendita da corrispondere al Bayern Monaco – che si riserva anche un diritto di recompra a 40 milioni. Primo anno così così, con soli due gol segnati in 21 presenze fra campionato e Coppa Italia. Poi l’esplosione.
10 gol nelle prime 27 partite giocate quest’anno in tutte le competizioni, oltre a prestazioni di altissimo livello. Gli occhi di tutte le big sono su di lui, a cominciare da quelli del Milan che lo ha messo in cima alla lista dei desideri. E chissà che la presenza di Zlatan Ibrahimovic possa essere decisiva nella scelta di Zirkzee in tema di mercato.
Il nome di Ibrahimovic viene spesso accostato a quello di Zirkzee. Per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre, appunto, a un possibile ruolo di attaccante con la maglia del Milan. E sulle pagine del Corriere della Sera lo stesso calciatore olandese ne parla: “È un grande complimento per me, ringrazio Juric che ha fatto il paragone. Non è così usuale vedere un centravanti molto alto e anche tecnico. Non voglio apparire presuntuoso, ma sì mi rivedo in Ibra”.
Dopo il primo anno così così, c’è stata la svolta quest’anno: “Con l’addio in estate di Marko Arnautovic è arrivato il momento di fare un passo avanti. Dovevo prendermi più responsabilità e dimostrare di essere pronto”.
Sul suo ruolo: “Non sono un centravanti puro, mi piace giocare con un compagno in attacco. Ma Thiago Motta mi ha trasformato in un 9 e mezzo. Non sono come Arnautovic, mi piace venire incontro e giocare il pallone con la squadra. E fare gol”.
Però sul futuro non si sbilancia: “Non ci penso proprio, per me esiste solo la partita con il Verona. E sogno di giocare l’Europeo fin da quando sono bambino, ma non spetta a me decidere”.