Il tecnico del Bologna, Thiago Motta, ha presentato in conferenza stampa il match di sabato contro l’Atalanta, valido per la 29a giornata di Serie A. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
La partita più importante
“Si è la più importante perché è la prossima. Gasperini di lezioni me ne ha già date tante… Giocheremo contro una squadra di altissimo livello, che esprime da tanto tempi un bel calcio ottenendo grandi risultati. Gasperini ha dimostrato grande valore, sia nel gioco che con i risultati: credo sia uno dei migliori allenatori della serie A, da diversi anni”.
Sull’Atalanta
“L’Atalanta è una squadra che è da stimolo e da esempio per tanti, non solo per il Bologna. Sono stati molto bravi perché negli ultimi 10 anni hanno avuto una crescita costante, riuscendo ad arrivare in Europa e competere con squadre di altissimo livello”.
Sulla fase difensiva
“Quando si arriva a prendere pochi gol non è solo grazie ai portieri e ai difensori. La squadra in toto si prende responsabilità difensive. Il lavoro di squadra serve anche per essere compatti e non prendere tanti gol, riducendo gli spazi dell’avversario, ma permette anche a chi gioca nelle altre linee di recuperare palla e segnare. In questo momento alcuni possono ancora migliorare la fase di non possesso, e dobbiamo crescere ancora nella fase di gestione della palla”.
Sull’importanza dell’equilibrio
“L’equilibrio è importante, lo sentivo dire spesso da Ancelotti. Ogni singolo giocatore lo deve dare alla squadra, altrimenti è difficile da gestire. Riccardo ha avuto questo problema fisico che continua, tant’è che deve fare prevenzione prima e dopo l’allenamento. E’ un giocatore importante per il gruppo, ma per alcune cose deve dare maggiore continuità nel suo lavoro, e cercare di crescere ancora di più. Lui ha grande forza fisica e qualità tecniche ma deve migliorare la sua concentrazione in allenamento, perché questo si riflette anche sulle partita. In ultimo, può fare ancora meglio in fase difensiva… Sulle caratteristiche positive non ho bisogno di sottolinearle perché sono tante e sotto gli occhi di tutti”.
Sull’attenzione ai dettagli e le parole di Cassano
“Da allenatore sono sempre stato molto esigente con me stesso e a volte mi sono fatto male da solo, come persona. Con il tempo e con l’età ci sono delle cose che riesco a controllare e gestire meglio, ma ho sempre chiesto molto a me stesso: probabilmente deriva dall’educazione che mi è stata data in famiglia. Ringrazio Antonio, mi fa piacere sapere che parla così bene di me. Ad ogni modo io cerco di mantere i piedi per terra e preparare al meglio la prossima partita. Sul centrocampisti non so… dovrei andare a vedere”.