Il Bologna non sta passando un buon momento. Cinque pareggi e tre sconfitte nelle ultime gare. L’ambiente è infelice, dopo un pessimo finale della scorsa stagione un mercato estivo poco soddisfacente. Joey Saputo, patron del Bologna, non si vede nella capitale emiliana da quasi un anno.
Il numero uno rossoblu è apparso per l’ultima volta lo scorso dicembre. In quell’occasione affermò che l’obiettivo erano i 52 punti e che il mercato di gennaio non sarebbe stato particolarmente dispendioso. A fine 2019 il Bologna era decimo a due punti dall’Atalanta e a sei dall’Europa League. Ad inizio 2021 è tredicesimo, a 14 punti dal sesto posto. In sei anni di permanenza in serie A, il Bologna è sempre rimasto piuttosto distante dalla zona Europa. Il salto di qualità definitivo non è mai arrivato, anche a causa dei limitati e discontinui investimenti sull’area sportiva. Anche la stagione 2020/21 sembra avviarsi sulla solita strada di sempre.
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, è sempre irritato quando nelle conferenze stampa o nelle interviste viene chiamato a rispondere delle prestazioni dei suoi, del futuro e dei progetti del club. Sintomo di un ambiente non proprio gioviale. Sicuramente, quando le cose non funzionano particolarmente bene, nell’occhio del ciclone ci finisce l’allenatore. Mihajlovic ha sicuramente le sue colpe, causate da una testardaggine ricorrente a livello di modulo, sempre attaccato al 4-2-3-1, e sulle gestione dei giocatori. Il nervosismo ricorrente non aiuta affatto la squadra.
L’associazione Futuro rossoblu, composta da bolognesi che detengono quote del club, ha chiesto conto di tutta la situazione a Saputo con una lettera. L’associazione si è fatta portavoce di un sentimento diffuso tra la tifoseria. Il patron rossoblu non potrà liquidare tutto con una fredda risposta davanti ad una telecamera. Arriverà il momento, prima o poi, in cui dovrà fare ritorno a Bologna per dare spiegazioni ed evitare questi continui problemi tra proprietà, dirigenze e tecnico.