Il centrocampista del Bologna, Nicola Sansone, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, tra le altre cose, dell’obbligo vaccinale imposto ai calciatori per continuare a giocare e del suo passato da no vax. In questa stagione il 30enne non ha mai segnato, subentrando quasi sempre in corsa e partendo quasi mai dall’inizio: “La panchina la odio, ma senza polemica. Ci deve sempre essere il rispetto per l’allenatore e c’è”. Il tecnico dei rossoblu, Sinisa Mihajlovic, non lo sta infatti utilizzando spesso in campionato.
Sulla possibilità di andare via a gennaio: “C’è stata qualche possibilità, ma alla fine abbiamo deciso di no. Non è che non mi piace stare a Bologna, ma il minutaggio è stato basso, poco più di 600 minuti. Fosse per me sarebbe impossibile andare via, mia figlia si sente bolognese e le spezzerei il cuore.
Sul vaccino: “Diciamo che prima ero un no vax, ma sono dovuto diventare vax per amore del calcio. Non ero convinto di farlo, non ero e non sono convinto al 100% di cosa farà al corpo nel futuro. Il post che feci era legato all’obbligo di vaccinarsi per giocare: impedirtelo mi ha fatto innervosire. A quante dosi sono ora? Due. E stop così”.