Bologna, Orsolini: “Potevo andare alla Fiorentina, ma ho sempre detto di voler restare”

Orsolini Bologna

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Bologna, Riccardo Orsolini si racconta ai microfoni del Corriere dello Sport: le sue dichiarazioni.

Il calciatore del Bologna Riccardo Orsolini ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport. Tanti i temi trattati, dal momento del Bologna al prossimo avversario dei felsinei, la Fiorentina (svelato anche un retroscena di mercato a riguardo), fino al ritorno in Nazionale e al rapporto con Arnautovic.

Orsolini Bologna
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Orsolini: “Tornare in Nazionale è stato emozionante, Spalletti è un fenomeno”

LA PARTITA: “Vogliamo continuare questa striscia positiva. Sicuramente la partita di Firenze sarà un momento importante, che ci farà capire dove possiamo arrivare. Sono un’ottima squadra”.

LA FIORENTINA: “È molto forte, ben allenata. Sono già due anni che fa la Conference. È una squadra che si presenta da sola, forte. Secondo me verrà fuori una bella partita”.

IL RETROSCENA: “Vi dico la verità. Il mio procuratore mi ha parlato spesso della possibilità, di un interessamento. Parlo già di due anni fa. Ho sempre detto, con massimo rispetto, di voler stare qui. Perché sono a Bologna da molti anni e poi perché non è un passo avanti”.

LA PERMANENZA AL BOLOGNA: “La società sapeva che io volevo rimanere qua. Cosa che non valeva per Nico. Dominguez voleva fortemente la Premier, voleva farsi vedere in un campionato come la Premier per poter riconquistare la maglia dell’Argentina.

LA NAZIONALE: “L’ho sempre detto: la mia strada in azzurro passa da quello che faccio con il club. Se faccio schifo qui, non mi chiamano. È così. Tornare in Nazionale dopo più di due anni è stato emozionante, quasi più della prima volta“.

SU SPALLETTI: “Spalletti è un professore, sta lì, parla a tutti. Ho capito perché il Napoli ha vinto lo scudetto. Per me è un fenomeno. Sicuramente c’è concorrenza, ma non devo assolutamente temerla. Anzi, quella fa bene“.

L’ITALIA RISCHIA?: “Niente. Perché bastano quattro punti. Sarebbe stato meglio vincere a Wembley. Ma io penso, e spero, che riusciremo a qualificarci“.

SU ARNAUTOVIC: “Markone era per certi versi anche un po’ ingombrante. Lui era il punto di riferimento, quasi ci sentivamo in dovere di dargli la palla. Perché era Marko. Sicuramente la sua partenza ha giovato sia a lui che a noi. Io ho parlato con Marko, con lui ho un bellissimo rapporto. Tutte le volte che faccio gol mi chiama su FaceTime quando sono ancora nello spogliatoio. Abbiamo un bellissimo rapporto. Secondo me è stata la decisione più giusta per tutti e due. E quindi poi si è un po’ resettato tutto. In estate eravamo rimasti col punto di domanda. Ma stiamo dimostrando che non manca niente perché siamo ben coperti in tutti i reparti. In difesa siamo super, Calafiori è l’acquisto top di questo mercato“.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SQUADRA: “Sì. A livello organizzativo è tutto incredibile. Quasi come la nazionale, qui non manca niente. Adesso tocca a noi far diventare grande questa squadra“.