Bologna, Mihajlovic: “Ci siamo fatti del male da soli”
Terzo match di fila senza vittorie per il Bologna di Sinisa Mihajlovic che, nel lunch match delle 12:30, perde per 1-0 contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano. Ne ha parlato il tecnico dei felsinei ai microfoni di Sky Sport. Ecco quanto dichiarato.
Fiorentina-Bologna, le parole di Mihajlovic a Sky Sport
Cosa rimane di questa prestazione?
“Diciamo che ci siamo fatti male da soli. Abbiamo preso due pali all’inizio, ci siamo fatti espellere con un rosso giusto. Diventa tutto più duro anche se non abbiamo rischiato quasi niente. Siamo stati anche pericolosi negli ultimi 15 minuti. Però rimane il rammarico perché abbiamo fatto tutti noi. Abbiamo preso 17 pali in campionato. Nella vita, come nel calcio, bisogna essere anche fortunati. L’unica cosa che non mi è piaciuta è la gestione del pallone che qualche volta è stata troppo frenetica. Avevamo troppa paura. La paura dobbiamo averla quando si va in guerra, non quando si gioca a calcio. Dobbiamo migliorare in questo. Se avessimo pareggiato nessuno avrebbe potuto dire niente, ma è giusto perdere perché ci siamo fatti male da soli”.
Non è si è ancora fatto il salto di maturità?
“E’ la cosa più difficile perché deve scattare nella testa di ognuno di noi e ci vuole tempo. Abbiamo provato oggi. Abbiamo dovuto fare un paio di cambi obbligati e io ai ragazzi non posso dire niente perché hanno lottato. Se prendi pali, non fai gol e ti fai buttare fuori, non ci fai niente, soprattutto contro le squadre che sono sulla carta più forti di te”.
Schouten e Svanberg, abbiamo visto il massimo da parte loro o no?
“Schouten è un ragazzo che non gioca da qualche mese. un ragazzo giovane. Lui non si sente ancora sicuro è ancora un po’ titubante perché è stato fuori per tanti mesi. Svanberg è un giocatore importante ma è troppo emotivo. Ha sbagliato cinque gol all’inizio della partita, si fa prendere dall’ansia. Deve diventare più maturo e prendersi più responsabilità stando sereni. Peccato perché sono due giocatori ottimi e sicuramente sanno che si poteva fare meglio però con Schouten è normale che ci siano alti e bassi dopo cinque mesi fuori”.
Perché il Bologna cade puntualmente in errori banali?
“È una questione di concentrazione. Tra un giocatore normale e un campione c’è la testa. Bonifazi si fida un po’ troppo delle proprie qualità e ogni tanto accadono queste cose. Deve giocare più semplice, non deve entrare in mezzo al campo con la palla al piede. Sono errori individuali che quando giochi con squadre meno forti ti puoi concedere, se gli altri sono più forti paghi qualsiasi tipo di errore”.
Cosa è cambiato rispetto al girone d’andata?
“Noi nelle prime 4-5 partite del girone di ritorno avevamo 10 giocatori fuori per Covid o infortuni. Abbiamo giocato alcune partite in quarantena. Se eravamo messi bene come oggi non avremmo perso in alcune occasioni. POi perdi un po’ di fiducia e di autostima. NOn ci siamo allenati insieme per un mese e mezzo. Ora abbiamo ripreso condizione e infatti ci abbiamo provato mentre due mesi fa avremmo preso 3-4 gol. Venivamo da qualche risultato utile, questa partita l’abbiamo persa per i motivi di cui abbiamo parlato ma questo non ci deve far perdere fiducia perché questa è la strada giusta”.
Sente ancora eccitazione andando in panchina col Bologna?
“Io se mi devo arrabbiare mi arrabbio più nello spogliatoio rispetto a prima. Voglio essere più lucido. Penso che sia anche una mia crescita mentale perché arrabbiarsi non porta ai risultati. C’è un Mihajlovic che sta in panchina e si arrabbia meno di prima e uno che si arrabbia nello spogliatoio, anche se comunque meno rispetto a prima. Cerco di portare i ragazzi sulla strada giusta senza arrabbiarmi come facevo prima. Il carattere non è cambiato ma migliorato. Non conterò sempre fino a 10 ma non sono nemmeno più quello che non contava nemmeno fino a 1. Posso dire che sono condizionato perché so quello che hanno fatto per me quando non stavo bene. Ho un ottimo rapporto con loro e loro sanno che non importa quello che dici ma come lo dici e come lo fai. Oggi cerco di riflettere e di far riflettere prima di arrabbiarmi”.