Serie A

Bologna, Mihajlovic: “Arnautovic out? Non ci voleva. Febbraio e marzo mesi difficili”

Domani alle ore 15:00 si giocherà Bologna-Torino allo Stadio Renato Dall’Ara. Il match sarà valido per la 28ª giornata di Serie A. Alla vigilia del match ha parlato in conferenza Mihajlovic, che vivrà la partita da ex, avendo allenato anche i granata in passato. Le parole del tecnico rossoblù alla stampa, riportate da TMW.

Conferenza Mihajlovic: le parole del tecnico

Sul suo futuro al Bologna dopo le parole del presidente

“Sul motivato sono d’accordo con lui, sono il primo che vuole gente motivata. Io ho detto settimana scorsa che quando si ricevono le critiche è giusto, ma nella vita non esistono uniche verità. Mettendo insieme i vari tasselli si arriva a una verità condivisa. Quando il presidente arriverà parleremo e ci confronteremo come sempre, poi decideremo. Io non posso rispondere ora a il mio presidente attraverso i giornali, posso rispondere al massimo a un mio collega. Le cose importanti, in questi casi, si dicono di persona. Conoscendo la persona so che quello che ha detto lo ha detto in modo pacato. Non ho ancora letto l’intervista, ma so che ognuno ha la sua verità”.

Sul rendimento peggiore nel girone di ritorno. Il presidente le ha mai chiesto cosa è cambiato rispetto al girone d’andata?

“No, non me l’ha mai chiesto. Proprio per questo dico che quando ci vedremo avremo modo di parlarci e di spiegarci. Quando vivi dall’altra parte del mondo è difficile capire le cose che succedono quotidianamente all’interno dell’ambiente, ma come ho detto ci parleremo di persona. E poi non siamo mica a fine campionato”.

Sul match contro il Torino

“Noi siamo a meno un punto da loro. Vincendo domani andremmo a 35 punti e guardando le stagioni da quando io sono arrivato qua, a noi 35 punti sono sempre bastate per salvarci. Poi il nostro obiettivo non è la salvezza, ma i conti li faremo sempre alla fine. Il nostro obiettivo è quello di arrivare nelle prime dieci, e per ora possiamo arrivarci. Ora abbiamo un ciclo di partite difficile, lo sforzo richiesto è quello di una scalata in montagna. Dopo queste quattro partite sapremo meglio dove possiamo arrivare.

Mesi difficili

Nelle ultime due partite si è visto che i mesi di febbraio e marzo sono mesi difficilissimi, perché in questo periodo tutti hanno un obiettivo e proprio per questo non vince sempre la squadra più forte, ma quella che ha più stimoli. Questa squadra nelle ultime uscite ha ritrovato la strada, e questo è importante per me. Io vedo quotidianamente con che attenzione si allenano questi ragazzi ogni giorno e questo per me è ciò che conta”.

Sull’assenza di Arnautovic

“Non ci voleva, ha trovato la condizione giusta e nelle ultime partite è stato determinante. Ci mancherà, ma abbiamo giocatori davanti che possono fare quello che mi aspetto. Sono sicuro che chi giocherà farà quello che deve. Visto il modo con cui gioca il Torino e visti i nostri attaccanti, forse potremmo metterli più in difficoltà senza una punta di riferimento”.

Cosa manca ad Aebischer per giocare titolare?

“Manca il tempo per capire bene le cose ed entrare nei meccanismi. Dipende molto anche da lui. Sappiamo che anche i giocatori più forti di lui che sono arrivati in Italia da un altro campionato hanno faticato”.

Sul possibile ballottaggio Bonifazi-Soumaoro

“Potrebbe essere anche quella tra Bonifazi e Theate. Quando c’è concorrenza può essere positivo per i ragazzi, perché danno il massimo per giocare. Per me è solo che positivo perché ho l’imbarazzo della scelta e posso decidere a seconda della partita e degli avversari. Domani Gary sicuramente ci sarà, poi per gli altri due posti, vedremo”.

Su Theate

“Normale che un ragazzo giovane come lui, che arriva in un campionato nuovo e fa subito bene, poi viene convocato in nazionale maggiore, si monti un po’ la testa. Ne abbiamo parlato, secondo lui non era così, ma ha capito e si è ripreso. Ha aspetti da migliorare ma è un giocatore che può arrivare lontano”.

Sansone sta dando qualcosa in più?

“Per me sono tutti giocatori importanti ma soprattutto per me è importante che diano il massimo quando entrano in campo, a prescindere dal tempo a disposizione. Sansone su questo non ha mai sbagliato atteggiamento. Io ho fiducia in lui perché so che quando entra in campo da sempre il massimo. E’ un giocatore di qualità e di personalità. Io cerco sempre di coinvolgere il maggior numero di giocatori nelle cose che dobbiamo fare”.

Sulle differenze col match d’andata e un giudizio sul Torino

“La partita fatta a Torino stata una delle più brutte, per colpa dell’atteggiamento che abbiamo tenuto ed è stata la cosa che più mi ha fatto arrabbiare. Abbiamo parlato prima della partita, ma poi in campo non è stato fatto nulla di quello che avevamo detto. Rispetto all’andata, domani sicuramente non succederà questo, ne sono convinto. E sono sicuro che se faremo quello che sappiamo anche il risultato sarà diverso. Il Torino è sempre una squadra ostica, aggressiva, saranno molto importanti i duelli individuali, le secondo palle, il giocare veloci… Sarà una battaglia, ma non è un problema per noi”.

Sul mercato presumibilmente poco competitivo

“Diciamo che ognuno può esprimere il suo pensiero, poi quando vedrò il presidente gli dirò quello che penso io su tutte le cose, anche sul settore tecnico di cui sono responsabile. Non voglio però rispondere qua, attraverso i giornali. Per quanto riguarda le motivazioni, la squadra ha sempre dimostrato di voler combattere e lottare, di essere un gruppo unito, a parte qualche raro caso. Anche a Salerno abbiamo dimostrato di essere squadra, altrimenti non avremmo portato a casa neanche il pareggio”.

Può servire un’intervista del genere a motivare la squadra?

“Non ve lo so dire. E’ giusto che il presidente esprima quello che pensa, che vuole, se è contento o meno. Ricevere critiche non è sempre una cosa negativa. Uno che ti paga, soprattutto, può criticarti. Poi appena ci si vede, si parla e si chiarisce. Noi pensiamo ora a vincere le partite e a lottare per il nostro obiettivo. Siamo tutti concentrati sul presente e non pensiamo al futuro”.

Termina così la conferenza di Mihajlovic.

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Published by
Federico Draghetti