Sinisa Mihajlovic, tecnico del Bologna, ha presentato in conferenza stampa la gara di domani contro la Roma. Le sue dichiarazioni.
SUL SENTIMENTO DELLA SQUADRA: “Loro che sono in campo sicuramente percepiscono maggiormente questa cosa. La squadra ha trovato un suo equilibrio, difende bene senza rinunciare a creare, i nostri concetti in fase di possesso non sono cambiati. Poi quando arrivano i risultati positivi, si viaggia sulle ali dell’entusiasmo. L’atmosfera che c’è si percepisce tanto anche durante la settimana: il prodotto finale è la partita della domenica, ma non arriva per caso… Dietro c’è tutto quello che si vive durante la settimana, il lavoro sul campo e l’atmosfera“.
SULLA GARA CONTRO LA ROMA: “Sicuramente è una partita importante. Abbiamo pareggiato a Bergamo, perso con l’Inter e le partite con Milan e Napoli, a decisioni arbitrali invertite, avremmo potuto vincerle anche noi. Noi domani giochiamo in casa, abbiamo una buona classifica, e affrontiamo una squadra forte con un grande allenatore. Spero in uno stadio pieno, perché il tifo per noi è importante. Non sappiamo quello che succederà ma se dovessimo vincere andremmo a un punto dalla Roma e manterremmo la classifica. La nostra mentalità è quella di rispettare ogni avversario, affrontandolo senza paura“.
SULLE SOMIGLIANZE CARATTERIALI CON MOURINHO: “Lui è un grande allenatore e una grande persona. Siamo amici, ogni tanto ci sentiamo e sono molto contento di vederlo domani. Mi è quasi sempre stato simpatico, solo all’inizio abbiamo bisticciato. Mi è sempre stato vicino, anche nel momento della malattia e questo non lo dimentico. Veniamo da due paesi in cui la furbizia e la lealtà la fanno da padrone nei caratteri della gente, quindi qualcosa in comune c’è“.
SUL MOTIVO DEL PRECEDENTE LITIGIO: “Mi ricordo che col Catania contro l’Inter del triplete vincemmo noi. Poi quando arrivò a Roma lui disse qualcosa contro di me e io risposi che non potevo parlare con uno che non aveva mai giocato a calcio ad alti livelli… Alla fine però ci siamo chiariti, siamo rimasti amici. Quando sono diventato nonno mi ha scritto che non vedeva l’ora capitasse anche a lui e io gli ho risposto che per diventare nonno c’è sempre tempo“.
SUL RAPPORTO CON ARNAUTOVIC: “Siamo due serbi, il rispetto parte da la. Tifiamo tutti Stella Rossa, e tra serbi si è tutti molto legati. Con lo Spezia non volevo tirasse lui la punizione, e lo ha sentito… Però alla fine siamo stati fortunati perché abbiamo preso il rigore e lui ha segnato, ma sulla punizione avevo ragione… Il tiro era una ciofeca. Lui è un leader, i ragazzi si sentono forti con lui in campo. E’ anche agevolato perché parla quattro o cinque lingue. Da lui è però mi aspetto sempre di più“.
SUL CAMPIONATO: “Ogni partita per vincere bisogna sputare sangue. Anche gli anni scorsi era così ma quest’anno ancora di più. Questo è anche il bello del campionato italiano che forse non è il migliore al mondo, ma sicuramente il più difficili. Chi allena in Italia farà sempre bene all’estero, viceversa è più difficili per chi arriva qui ad allenare o giocare senza averlo mai fatto prima. Ci vuole tempo per adattarsi“.
SUL PROSSIMO STEP DELLA SQUADRA: “Ci sono tante cose che dobbiamo migliorare. Settimana scorsa ho chiesto qualità, spietatezza, precisione… Per quanto riguarda la fase offensiva, per esempio, concretizziamo poco rispetto a quanto creiamo. Ci sono poi altre diverse cose che si possono migliorare“.
SUL BOLOGNA-ROMA DELLO SCORSO ANNO: “Si, può capitare quando si gioca con queste squadra contro le quali bisogna fare sempre la partita perfetta. Ogni gara è una storia a sè, noi dobbiamo credere di poter fare sempre il meglio ogni volta“.
SU DE SILVESTRI: “Non so se riesco a recuperarlo per domani. Ieri ha fatto una parte di allenamento con noi, vediamo come reagisce oggi. Se non dovesse essere pronto per domani, lo sarà sicuramente per mercoledì“.
SULLE DFFERENZE TRA DE SILVESTRI A DESTRA RISPETTO A ORSOLINI E SKOV OLSEN: “No non cambia niente. Per noi l’importante è trovare gli spazi di gioco, poi chi ha spazio può attaccarlo“.
SUI TANTI GOAL NELLA RIPRESA: “Penso sia una casualità, perché noi le partite le prepariamo sempre allo stesso modo. Penso che le partite le facciamo sempre meglio nel primo tempo poi nel secondo le gestiamo“.
SULL’APPORTO DI CHI GIOCA MENO: “Il problema è quando non giocano, non quando giocano. Non gli si chiede di andare a lavorare in miniera. Per quanto riguarda chi sta giocando meno, per esempio Viola, prima gli si chiede di tornare in condizione. Lui si sta allenando, sta migliorando di condizione… Dominguez è diffidato e a centrocampo siamo corti. Però Svanberg e Dominguez per ora stanno facendo bene. Sono ragazzi giovani, possono fare gli straordinari“.
SUL MERCATO DI GENNAIO: “No, è una finestra di mercato difficile in cui si fa fatica a trovare giocatori che stanno bene e che si adattino al ruolo della squadra. Vediamo come andranno queste cinque/sei partite, perché se si fa bene i discorsi saranno diversi“.
SUI COMPLIMENTI A DONNARUMMA: “No, non glieli ho fatti“.