Bologna, Lucumì ricorda Motta: “Quando pensavo di aver fatto bene era tutto il contrario”
Il difensore del Bologna, John Lucumì ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di Relevo. Dalla Champions a Motta, i temi affrontati dal rossoblù.
John Lucumì è reduce da una stagione pazza e insperata con la maglia del Bologna. La Champions League conquistata è anche frutto del suo lavoro. Quest’anno, il colombiano è riuscito a mettersi al meglio in mostra in Serie A, e non a caso adesso si parla di un suo potenziale salto di qualità verso qualche club prestigioso. Lui comunque resta proiettato al Bologna, attualmente, anche senza Thiago Motta. Nella recente intervista rilasciata a Relevo ha spiegato il perché della scelta Bologna, e ha ripercorso la stagione con l’italo-brasiliano in panchina.
Lucumì e la scelta Bologna
Lucumì ha intanto spiegato perché ha scelto Bologna dopo l’esperienza in Belgio: “Avevo tanti riferimenti che avevano giocato in Italia. All’inizio non ne ero molto sicuro perché in Belgio era bello e tranquillo e non conoscevo bene la proposta del Bologna. Non mi piaceva l’idea di partire tanto per partire. Insomma, non volevo stare in un club che pensasse solo a salvarsi. Ho incontrato Marco Di Vaio, mi ha parlato del progetto e mi ha convinto. L’obiettivo era essere tra i primi 10 e provare ad entrare nei tornei internazionali e questa è sempre stata la mia mentalità”.
E il Bologna ha sorpreso tutti con il quarto posto! Lucumì ha parlato così dell’impresa fatta: “È stata una stagione incredibile. Aver raggiunto questo obiettivo è stato impressionante. Ho provato a non pensarci, ma era impossibile. Ogni volta che eravamo tra i primi quattro ci pensavi. Ci hanno detto che non dovevamo farlo. Bisognava andare partita per partita, ma è chiaro che pensi di entrare in Champions League. Il nostro pensiero era la Champions e non potevamo perdere per non restare indietro in classifica. Anche se non volevi, ci pensavi sempre”.
Lucumì e il rapporto con Thiago Motta
Infine, John Lucumì ha parlato del rapporto con Thiago Motta, uno che lo ha aiutato tantissimo nel suo exploit: “C’era un ottimo legame con il gruppo. Lo aveva preparato l’anno precedente quando avevamo avuto una buona stagione e lo ha completato quest’anno. La squadra era molto competitiva. Vi dico solo che ci sono momenti in cui gli allenamenti sono stati più duri delle partite stesse. Motta è una persona molto esigente e laboriosa. Non si accontenta di poco. Dopo che una partita è finita, pensa a quella successiva. Ricordo che dopo una partita, quando pensavo di aver giocato bene, mi chiamò e mi disse tutto il contrario. La mia partita non gli è piaciuta perché doveva fare una serie di mosse e mi ha mostrato in video che non le avevo fatte”.