Passare stabilmente al 4-2-3-1 e avanzare Soriano di 20 metri sembrava un’idea sciagurata, ma alla fine sta ripagando. Sinisa Mihajlovic ha completamente affidato la propria manovra offensiva ai piedi di Roberto Soriano, diventato a sorpresa il miglior marcatore del Bologna dopo 13 partite. Fin qui l’ex Sampdoria e Torino ha messo a segno addirittura 6 gol e collezionato 2 assist.
Numeri da capogiro ma soprattutto da attaccante vero: il centrocampista rossoblù sta vivendo la miglior stagione della propria carriera, non solo dal punto di vista realizzativo.
Il trequartista degli emiliani è diventato un vero e proprio punto di riferimento: il miglior intermediario possibile tra centrocampo e attacco. Soriano si è rivelato un rifinitore impeccabile, sia nell’ultimo passaggio che nelle conclusioni personali. L’inserimento è stato il marchio di fabbrica di questi primi mesi di Serie A, all’insegna della puntualità ma anche della qualità. I gol segnati fin qui dal 21 rossoblù non sono mai stati banali ma soprattutto si sono rivelati l’emblema di quello che è diventato il calciatore ex Villareal. Soriano è diventato un centrocampista completo, dotato di una grande visione di gioco ma anche di un’ottima resistenza fisica. In fase di non possesso difficilmente viene a mancare il suo pressing quando la squadra avversaria è in fase di costruzione e ciò gli permette di recuperare spesso il pallone e di essere il primo naturalmente a gestirlo.
In fase di possesso accade lo stesso, i compagni lo cercano in maniera smisurata e maniacale. Lui si muove alla grande tra le linee (il gol con il Torino è emblematico) e poi decide cosa fare: parlare di un periodo fortunato sarebbe ingeneroso dopo 13 giornate e più di 3 mesi in cui Soriano ha letteralmente fatto la differenza. Difficile naturalmente aspettarsi che continui così dal punto di vista realizzativo, anche perché vorrebbe dire sfiorare la soglia dei 20 gol e resta complicato. Ovviamente nulla è impossibile, specie in queste condizioni.