Bologna, Italiano si presenta: “Vogliamo far divertire la gente. La Champions League andrà onorata”
Dopo l’ufficialità arrivata nei giorni scorsi, oggi è arrivata la presentazione di Vincenzo Italiano come nuovo allenatore del Bologna.
A prendere subito la parola è stato l’amministratore delegato del Bologna, Claudio Fenucci, che ha parlato della scelta di portare Italiano in rossoblù e di due giocatori in chiave mercato.
La scelta dell’allenatore:
“Italiano è sempre stata la nostra prima scelta. È un allenatore di livello, ha un curriculum di successo e incarna i nostri principi, che predilige possesso palla e gioco moderno. Vogliamo essere competitivi anche il prossimo anno. Partiremo da qui”.
Su Calafiori:
“La volontà è confermare questo gruppo per continuare a migliorare e a migliorarsi. Abbiamo già comunicato a lui e al suo agente che non abbiamo alcuna intenzione di spostare il giocatore”.
Sull’esclusione di Orsolini in Nazionale:
“L’ho chiamato ed era dispiaciuto. Se lo meritava e sono le scelte dell’allenatore. La rispettiamo. È giovane e ci saranno altre opportunità”.
Al termine delle parole di Fenucci è toccato a Vincenzo Italiano. Il nuovo allenatore del Bologna ha spiegato la sua scelta, parlando degli obiettivi prefissati per questa sua prima stagione in rossoblù.
Italiano si presenta:
“Devo dire che sono un po’ emozionato. Avere questa bella opportunità di intraprendere questo cammino con dei professionisti che mi hanno voluto fortemente…li ringrazio tutti ancora. Sarà un anno importante perché bisognerà confermarsi e avremo questa competizione europea importantissima dove vogliamo ben figurare. Per il resto c’è grande entusiasmo. Ci sono tutti i presupposti per fare bene. Sono molto felice di avere questa opportunità anche perché per me sarà la prima volta in Champions, ma soprattutto avendo visto l’anno scorso all’opera il Bologna. Sono contento, ho visto una squadra che si è espressa a livello grandioso. Voglio continuare per questa strada”.
Si aspetta il primo giorno del ritiro una rosa costruita con le modalità della scorsa stagione?
“Questi giocatori hanno stupito tutti, me in primis. Ne parlavo anche durante l’anno con Sartori. Una crescita del genere non l’avevo mai vista. Questi giocatori hanno alzato il livello e sono di caratura internazionale. Tanti sono anche all’Europeo. Vedremo strada facendo. Non abbiamo ancora avuto modo di approfondire le tematiche di mercato su alcuni calciatori. Sono convinto però che ci presenteremo bene”.
Quanto sente di avvicinarsi con la sua idea di calcio a questo Bologna?
“Penso che dal punto di vista dello sviluppo del gioco e della proposta un po’ ci si somiglia. Lavorare in ampiezza con gli esterni in avanti, sviluppare il gioco anche da dietro, centrocampisti sempre coinvolti, la punta centrale che deva far lavorare bene la squadra. Ci si somiglia, poi ognuno ha il suo modo di gestire le partite”.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
“Confrontandomi con la proprietà è normale che vogliamo mantenere un livello alto, cercare di proporre e continuare a far divertire la gente e riuscire attraverso quello che è il miglioramento dei calciatori per continuare a fare quello che si è fatto l’anno scorso. Vogliamo onorare la Champions sapendo che si affronteranno squadra di altissimo livello. Arriverà anche la Coppa Italia, dunque saremo pieni di partite e dobbiamo cercare di giocare bene. Se non si propone non vai da nessuna parte. Serve un gruppo unito e coeso. Questo è l’obiettivo che penso debba avere la prossima stagione il Bologna”.
Cosa risponde alle critiche sulla sua carriera? Cosa pensa di Orsolini e Karlsson?
“Ci si dimentica in fretta del percorso che ti preme mette di giocare tre finali. Arrivare fino in fondo penso che sia un grande merito, poi le finali si vogliono vincere ovviamente. Gasperini per esempio è stato reduce da qualche amarezza e ha alzato la coppa. Mi auguro di giocare altre finali e magari di vincerle. Sono orgoglioso di averle giocate. Cercheremo di far cambiare il giudizio di qualche addetto ai lavori. Orsolini ha dimostrato l’anno scorso di essere concreto e di fare la differenza. Più concretezza ed estro lì davanti, e penso che si faccia la differenza. Queste cose Orsolini, Karlsson e Ndoye le hanno”.
Cosa l’ha convinta a scegliere il Bologna?
“Dopo aver superato la semifinale di Conference mi sono concentrato sulla finale. Ho avuto massima attenzione a quello, poi avevamo questo recupero il 2 giugno. C’è stata tanta delusione. Ero il primo che ci credeva. Nei giorni successivi poi ho avuto modo di continuare a parlare con i direttori. Lo staff? Sono uomini miei da tanti anni. Siamo uno staff che va avanti da 6/7 anni assieme. Ora vediamo come riuscite anche a integrare con alcune figure. Siamo carichi, siamo giovani e abbiamo voglia di continuare a crescere e prenderci le soddisfazioni”.
La volontà dell’allenatore di aver buon rapporto coi tifosi:
“Penso che l’allenatore in primis deve saprete da dove arriva e quelle che sono le esigenze della gente. Deve informarsi e sapere bene quello a cui va incontro. La gente qui è entusiasta. Già si capisce quali sono le sensazioni che vogliono vivere le persone. Pian piano imparerò a conoscere la piazza e i tifosi. Vediamo se riusciremo a riempire nuovamente la piazza. Non troveremo il modo di portare tanta gente. La parte più bella di questo sport è dare felicità alla gente”.
Sul gruppo e la coesione dei giocatori:
“Ho visto che anche l’anno scorso spesso venivano ruotati tanti giocatori. Questo è importante. Serve avere il coinvolgimento di tutta la rosa. A me piace avere un rapporto con tutti e non abbandonare nessuno. Se tutti hanno grande voglia e mostrano grande spirito da parte mia non c’è nessuna preclusione. Con tre competizioni c’è bisogno di tutti”.
Che Italiano arriva oggi a Bologna? Cosa rappresenta Bologna nella sua carriera in questo momento?
“Un allenatore che arriva dopo una salvezza che approda a Firenze e gioca tre finali è cambiato. Sono diverso sotto tanti punti di vista. Il calcio va veloce. Quello che per me deve essere Bologna? Non si riconosce mai il dopo. Io arrivo qua con un entusiasmo incredibile. Quello che sarà il futuro non lo so. So solo che ci metterò grande cuore e passione”.
Che step di crescita è questo per la sua carriera?
“Viene da dire che la Champions sia qualcosa in più da aggiungere al percorso fatto in precedenza. Mi confronterò in una competizione di livello altissimo. Andremo ad affrontare squadre di altissimo valore. Devo stare attento e fare le cose in maniera corretta”.
Sulla mancata sostituzione di Vlahovic a Firenze:
“Vlahovic? È passato troppo tempo. Ho avuto tanti attaccanti di valore. Il percorso in quel triennio è stato molto molto positivo. Ottenere tre finali in dieci mesi è stato soddisfacente ed è stato un lavoro che ha avuto grande valore. Per me è un triennio molto positivo e l’unica è non aver vinto una coppa. Avrei rigiocato la partita con l’Olympiacos già un minuto dopo”.
Ha già sentito qualcuno del gruppo squadra? Ha chiesto di trattenere qualcuno?
“Ognuno ha il proprio modo di avvicinarsi aI giocatori. Aspetto di incontrarci di persona, anche se già ci conosciamo. Sarò il loro allenatore e io personalmente avendoli studiati da avversario li conosco tutti. Pian pianino anche sull’aspetto umano sarà bello lavorarci di persona. Qualcuno farà finta di non vedermi per tutte le volte che cercherò di parlare (ride, ndr.).
Mercato? Avremo modo di confrontarci bene anche già dopo la conferenza. Vedremo com migliorare questa squadra”.
Cosa vuoi dai giocatori?
“Credo che servirà serietà, professionalità e attaccamento. Queste cose non devono mai mancare. Avendo visto da avversario tutti i loro comportamenti penso che già li abbiano”.
Sulla nuova sfida a Bologna:
“Un grande allenatore dice che per fare questo mestiere serve un po’ di follia. Nel momento in cui conosci persone che ti fanno tanto e ti dimostrano grande stima e fiducia penso che si possa andare contro tutto e tutti. Per me sarà una sfida stimolante e sarà un fattore di crescita. Insieme a me in questo viaggio ci saranno persone che al mio fianco mi daranno una grande mano. Non sono da solo. Insieme andremo ad affrontare questa stagione”.
Vede la possibilità nel calcio italiano di stabilizzarsi ad un certo livello per squadre con meno budget?
“Quello che un allenatore guarda in primis e quella che è la squadra. I calciatori se hanno caratteristiche adatte a quello che hai in testa. Come ho detto prima ci somigliamo tantissimo sullo sviluppo del gioco. Quello non mi preoccupa. Sarà l’aspetto semplice che mi farà avvicinare ai ragazzi. Poi capirò anche le loro abitudini fuori dal campo. I fatturati? Non vanno quelli in campo. Lo ha dimostrato il Bologna e altre realtà. In campo ci va il lavoro, la professionalità ecc”.
Le caratteristiche che deve avere il suo attaccante centrale:
“Deve fare gol. Quest’anno avete visto un centravanti che sa fare tutto ed è validissimo. Per come si esprime il centravanti È un centravanti moderno ed il primo ad andare in pressione. Se iniziano a fare gol tutti significa che c’è un apporto da parte di tutti. Lo stimolo è far continuare a far esprimere questa squadra ad un certo livello. Questi sono calciatori che hanno spiccato il volo. Da parte mia
Su Calafiori alla Juve:
“Aspettiamo l’8 luglio per avere tutti i ragazzi a disposizione. Anche in passato qualche giocatore che non aveva tanta predisposizione a continuare si è riusciti a fargli cambiare idea. Si possono cambiare obiettivi e lo vedrò quando vedrò i ragazzi”.
Cosa c’è da integrare tra il suo calcio e quello di Motta?
“Nella Fiorentina abbiamo alternato giocatori di grande qualità e quantità. Per esempio Arthur in mezzo al campo. Il Bologna è stato il secondo miglior possesso passa della Serie A. I giocatori non hanno paura di farsi dare il pallone. Sanno giocare corto e lungo. Da quel punto di vista mi hanno stupito. Poi vedremo quali saranno le esigenze per migliorare la squadra”.