Bologna, De Leo: “Diamo seguito alla partita di San Siro”

Bologna, De Leo: “Diamo seguito alla partita di San Siro”

(Photo by Alessandro Sabattini, Onefootball.com)

L’assistente tecnico del Bologna Emilio De Leo è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match tra Bologna e Sampdoria, in programma domani sera alle 20:45 allo stadio Dall’Ara e valido per la 32ª giornata di campionato. Di seguito le parole del collaboratore tecnico di Sinisa Mihajlovic riportate da TMW.

Bologna De Leo
(Photo by Alessandro Sabattini, Onefootball.com)

Bologna, De Leo: “Dare continuità alla partita contro il Milan”

Sicuramente dobbiamo dare continuità a quanto fatto a Milano. Io non credo si sia trattato solo di una questione emotiva, i ragazzi si sono calati con l’atteggiamento giusto in una gara difficile. Ora sta a noi continuare su quella scia sapendo che però non basta. Ora siamo chiamati allo sforzo in più, alla concretezza e quella vittoria che manca da un po‘”.

Sinisa ci ha detto di ritornare in campo con quello spirito battagliero che abbiamo messo in campo contro il Milan e soprattutto ci ha incitato a ritornare ai 3 punti. Non sarà facile perché in questo momento tutte le squadre hanno degli obiettivi precisi e dobbiamo noi dimostrare di avere più voglia di loro di vincerla“.

A parte De Silvestri e Kingsley, abbiamo recuperato tutti. Soriano e Dominguez stanno bene e vorrei fare un plauso al gruppo perchè è stata una settimana molto dura. Abbiamo dovuto frenare perché la carica agonistica c’era anche in allenamento“.

Vogliamo chiudere bene la stagione e quindi la vittoria ci darebbe consapevolezza in più. Ci darebbe slancio anche per la prossima stagione. Dobbiamo dare seguito alla gara di San Siro, ma in maniera più concreta“.

Il concetto di titolare fisso non appartiene al mister. Giocando con un centrocampista in più e un giocatore offensivo in meno e con un baricentro più basso, la possibilità di fare ripartenze può diventare un’arma in più. I ragazzi sanno che dobbiamo trovare equlibrio“.

Dal punto di vista individuale possiamo scegliere, ma poi dipende cosa vogliamo dai giocatori in campo. Perché se ad esempio chiediamo a Svanberg di avanzare sulla trequarti, fa niente se lui nasce centrocampista“.