Bologna, basta poco per sognare
C’è stato un momento, alla ripresa del campionato dopo la sosta imposta dall’emergenza sanitaria, in cui il Bologna sembrava sul punto di spiccare il volo da un momento all’altro.
Arrivata a ridosso della zona europea, la banda Mihajlovic ha perso consistenza partita dopo partita, chiudendo al dodicesimo posto, a 19 punti dal sesto posto del Milan.
La sensazione, però, è che ai felsinei manchi davvero poco per fare il salto di qualità definitivo.
Ossia l’esplosione definitiva di Orsolini, un terzino sinistro di gamba, un difensore centrale di qualità.
Pochi innesti, quelli giusti, continuando a contare sul suo condottiero, Sinisa, che dopo la malattia ha dovuto affrontare anche la positività al Covid-19, fortunatamente senza conseguenze.
Tutto, per il momento, tace. Il primo colpo potrebbe arrivare dalla Scozia: Aaron Hickey, laterale di difesa classe 2002, è dato in chiusura da settimane.
Se ne parla un gran bene, ha esordito nella Premiership scozzese la scorsa stagione, in maglia Heart of Midlothian, e su di lui ci sarebbe anche il Bayern Monaco. Aspettative importanti, ma anche tante incognite, vista l’età e l’inesperienza.
E poi, da affiancare a Musa Barrow, colpo invernale mai sufficientemente celebrato, sul taccuino del DS Walter Sabatini c’è Vladyslav Supryaga.
Classe 2000, ucraino, gioca nella Dinamo Kiev, che l’ha pagato 6,5 milioni di euro al Dnipro appena due stagioni fa. Trattativa non semplice, ma Sabatini ci crede.
Per il resto, si vedrà da qui al 5 ottobre, con la consapevolezza che, al di là delle legittime ambizioni della piazza, per raggiungere davvero una dimensione europea, ci vuole lo stadio.
Joey Saputo, presidente canadese del club rossoblu, lo va dicendo da tempo: per crescere, serve lo stadio.
E il Dl Stadi approvato, a larga maggioranza, qualche giorno fa in Senato, proprio come a Firenze, potrebbe dare l’accelerata definitiva all’avveniristica ristrutturazione del Dall’Ara.