Bologna, Arnautovic: “Qui il percorso è come quello dell’Atalanta”
Marko Arnautovic, attaccante austriaco in forza al Bologna, decide di aprire mente e cuore alla Gazzetta dello Sport. I temi affrontati sono tra i più vari: dall’infortunio in corso, passando per il trascorso all’Inter fino ad arrivare alla decisione di entrare a far parte del gruppo di Mihajlovic.
Riguardo l’infortunio patito nel match contro la Roma il goleador austriaco dice “sento ancora qualche dolorino, piccolo ma forse sistemabile: deciderò in queste ore se tornare domenica. Sarà una sorpresa“.
Marko è uno di quei giocatori a cui piace guardare al futuro, ma uno sguardo rapido alla squadra che lo ha visto nascere tra i grandi non lo disdegna mai: “Ero un ragazzo: al Luna Park. La grande città, il grande contratto, i grandi campioni, tutto splendente. Ogni giorno ero felice di vedere i campioni al mio fianco ma per me era importante di più uscire, la vita fuori, le macchine: tutto fuorché il calcio“. Arnautovic parla in questo modo dell’Inter e di quella cavalcata vittoriosa del 2010. “Solo dal sesto mese interista in poi ho cominciato a focalizzarmi sul football: dopo quel fatto di Abu Dhabi, in cui arrivai tardi, Mourinho mi fece capire un po’ di cose e mi misi a fare le cose seriamente. Ma nelle interviste non ho mai detto di aver vinto il Triplete: c’ero, ma in un 2%, come tifoso… In queste prime partite di Serie A, di quel 2010 ho visto Mou e Thiago Motta: uno dei migliori calciatori coi quali ho giocato, forse the best“.
Arnautovic, nel corso della sua carriera, ha cambiato numerose casacche: è passato dal Twente all’Inter in prestito nel settembre 2009, per poi ritornare in Olanda ed essere venduto al Werder Brema, poi allo Stoke City, poi al West Ham. Prima di decidere per il ritorno in Italia, Marko è andato per due anni allo Shanghai Port in Cina. L’arrivo a Bologna è stato un batti e ribatti durato mesi: “Nel dicembre 2020 si fecero vivi. Risposi no, non posso: dovevo terminare il mio percorso a Shanghai. Poi il Bologna si è rifatto vivo e a differenza di altri non ha fatto chiacchiere inutili: ha presentato un progetto tecnico e contrattuale. Così si fa. E quando prima dell’Europeo ho sentito Sinisa, beh, ho detto: è la mia squadra. Magari potevo andare in un team più grande? Io non sono da panchina, un’opzione: io gioco“.
Ha parole di ringraziamento e di elogio anche per i tifosi rossoblu, che lo hanno accolto alla grande in estate: “Fu un’emozione indescrivibile. Sono felicissimo della scelta fatta: tanto di cappello per tutto quello che sto vivendo e trovando, gente allegra, civile. Mi vedete quando segno cosa faccio? Vivo le partite come un’intensità profondissima, ogni rete è un’esplosione, una liberazione“.
E infine, un sogno, un’aspirazione: “Quando scelsi di venire qui, alcuni amici mi chiesero: “Ma perché il Bologna?”. Gli ho risposto che sicuramente a qualche calciatore dell’Atalanta sei anni fa avevano chiesto la stessa cosa. “Why Atalanta?”. Ora guarda dov’è l’Atalanta. Il percorso qui è quello, piano piano…“. Insomma, il Bologna si può godere un grande giocatore: Marko Arnautovic è tornato.