Boloca sulla Nazionale: “Mi sento italiano, ho sbagliato ad accettare la convocazione della Romania”
Il centrocampista del Sassuolo, Daniel Boloca, racconta in un’interessante intervista la decisione nel giocare per la Nazionale Italiana.
Considerato uno dei nuovi volti del Sassuolo di Alessio Dionisi, Daniel Boloca è una delle migliori sorprese in quest’inizio di campionato. Intervistato ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, il talento neroverde ha parlato della sua decisione nel giocare per la Nazionale italiana, soffermandosi anche sulla parentesi con quella rumena: “La prima chiamata arrivò dalla Romania: i miei genitori sono nati lì e sono arrivati in Italia da extracomunitari. Non avrei mai pensato che una nazionale potesse convocarmi. È stata una sensazione bellissima per i miei. Io non ero sicurissimo, avevo dei dubbi. Mi ero confrontato con loro: ‘Non parlo la lingua, in casa utilizziamo sempre l’italiano e al massimo voi mettete qualche parola in rumeno, capisco quando parlate ma… Boh… Sono nato qui…’. Era un’occasione unica e loro erano troppo contenti. Così ho accettato“.
Boloca sulla Nazionale: “Con la chiamata di Mancini ero al settimo cielo”
Daniel Boloca continua l’intervista: “Quando sono arrivato in Romania, mi sono reso conto dell’errore. Non capivo niente! Parlavano velocissimo, mi ritrovavo a pranzo o a cena con i giocatori che provavano a integrarmi, e io che sorridevo e annuivo come uno stupido. Ero davvero in difficoltà. Un mese dopo, ci fu la chiamata dell’Italia per uno stage in cui il ct Roberto Mancini voleva valutare alcuni giovani e calciatori di Serie B. Ero al settimo cielo, accettai e capii quale sarebbe stato il mio destino“.
“Quando la convocazione venne notificata, mi chiamò la Romania per sapere quali fossero le mie intenzioni: ‘Sarò onesto con voi. Vi ringrazio, perché mi avete trattato in modo squisito, ma mi sento italiano. Mi avete dato tanto, senza farmi mancare niente. Ma non me la sento. È stato un gran momento di famiglia, ma per rispetto vostro devo dirvi che non è ciò che voglio’. Con il senno di poi, ho sbagliato ad accettare quella convocazione. Ero completamente fuori strada. Ma non potevo saperlo prima. Se vai in nazionale, devi farlo con il cuore. E per quanto gli fossi grato, non era quello il caso“.