Big match ‘all’italiana’: in Serie A torna il buon vecchio catenaccio
Il catenaccio in Serie A. Quante leggende attorno a lui, quante critiche, applausi, discussioni. Nei bar di tutta Italia, spesso e volentieri, si odono canti di poeti e profeti che asseriscono: “Hai vinto facendo un tiro e un gol, ma dai!” oppure: “Hai preso pallate tutta la partita!”. Ne sono nati anche dei riferimenti musicali, il più esposto commercialmente senza ombra di dubbio è “La dura legge del gol” di Max Pezzali. Già, perchè negli ultimi big match di Serie A, è stata proprio la dura legge del gol ad indirizzare i risultati. Se n’è avuto prova già la settimana scorsa, nel match di campionato tra Juventus e Roma. I giallorossi, con coraggio e qualità, hanno disputato una partita di livello contro i bianconeri ma, alla fine, una prodezza di Ronaldo e una sfortunata deviazione di Ibanez hanno deciso la partita.
Chi di catenaccio ferisce, di catenaccio perisce. Sì perchè, appena una settimana dopo, la stessa Juventus cade contro il Napoli, con lo stesso ‘iter’. 63% di possesso palla per la Juventus, 24 tiri totali contro gli 8 partenopei. 6 tiri in porta a 2 per Pirlo. Eppure, il risultato recita 1-0 per il Napoli, grazie al rigore di Insigne e alla solidità coriacea del gruppo di Gattuso. Anche Inter-Lazio, nel suo piccolo, ha rispettato la filosofia più dal punto di vista del possesso palla perché, gli uomini di Conte, si sono resi a lungo pericolosi senza limitarsi a difendere il risultato.
Il ritorno del calcio ‘all’italiana’ in Serie A. Machiavellico, cinico, improntato al conseguimento della vittoria. Fine. Una soluzione doverosa, visto il calo di lucidità dovuto ai tanti impegni e agli incontri ravvicinati. Non è possibile mantenere sempre il ritmo forsennato, così come non è possibile mantenere perennemente un fraseggio rapido e preciso. Ed ecco che viene in aiuto l’equilibrio, la solidità, la capacità di soffrire e colpire quando è possibile. Perchè se è vero che più si tira più si ha possibilità di segnare, è altrettanto vero che basta prendere un gol in meno degli avversari per portare a casa i tre punti. Il cinismo del calcio, la sua crdueltà, affine al freddo ma efficace catenaccio.