Silvio Berlusconi ha fatto la storia gloriosa del Milan da Presidente. Ma prima di acquistare il club rossonero il suo obiettivo era un altro. C’era l’Inter nei sogni dell’ex Premier
Silvio Berlusconi ci ha lasciati ieri, all’età di 86 anni e a causa di una brutta leucemia. La sua morte ha sconvolto il mondo intero, consapevole di aver salutato una delle personalità più influenti degli ultimi sessant’anni. Politica, imprenditoria e calcio: Silvio Berlusconi viene oggi ricordato come un visionario, il quale è stato in grado di rivoluzionare i suddetti ambiti grazie al genio futuristico che possedeva.
Nel calcio, chiaramente, gli rende principalmente onore il trentennio passato alla guida del Milan. Un periodo, dal 1986 al 2017, fatto di gloria e successi. Berlusconi ha portato il Diavolo sul tetto del mondo, letteralmente, rendendolo il club più titolato della storia del calcio. 29 i trofei vinti dal Milan nell’era berlusconiana, segnati dal passaggio a Milanello dei più grandi campioni. Ed era proprio questa l’idea dell’ex Premier negli anni ’80, come ha ribadito in diverse interviste. “Mi prendevano per pazzo, ma io volevo rendere il Milan il club migliore al mondo. E ci sono riuscito”.
Berlusconi ha tifato Milan per tutta la durata della sua vita. Sin da piccolo, grazie alla ‘fede’ trasmessagli dal padre’. Eppure, negli anni ’70, quando era ancora un giovane imprenditore di 36 anni, voleva acquistare l’acerrima rivale cugina, l’Inter. Il motivo? La storia raccontata da Cronache di Spogliatoio è straordinaria.
Nel 1972, Silvio Berlusconi era un astro nascente dell’imprenditoria del Bel Paese. Sapeva che di lì a poco avrebbe voluto investire anche nel calcio. Il suo Milan, club del cuore, era da poco rimasto orfano del Presidente Franco Carraro, dimessosi poco prima. La carica era dunque vacante, e c’era già chi pronosticava Berlusconi come l’uomo della rinascita del Diavolo rossonero. Ma i suoi piani erano ben diversi: lui voleva l’Inter.
Nello stesso anno, era venuto a conoscenza di una certa stanchezza del Presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli. Per questo provò immediatamente il colpo. Messosi in contatto col Vicepresidente dell’Inter, Peppino Prisco, illustrò il suo progetto. L’idea era chiara: investire tanti soldi nella squadra nerazzurra e abbinarle un canale televisivo per vendere pubblicità. Il progetto era avanguardista ai tempi. Geniale, diremmo oggi. Ma l’offerta venne presto rispedita al mittente. Fraizzoli, infatti, giudicò ancora troppo giovane la personalità di Berlusconi. 36 anni erano pochi per un Presidente di un club importante come l’Inter.
Il patron Ivanoe invitò dunque Silvio a ripresentarsi dieci anni dopo. E così fu!
Nel 1982, Silvio Berlusconi si ripresentò alla corte dell’Inter, sicuro stavolta di avere i giusti mezzi per convincere il Presidente Fraizzoli. Era infatti diventato un imprenditore più che affermato, con la sua Fininvest che avanzava a passi spediti verso futuri successi. Stavolta, Ivanoe Fraizzoli tentennò eccome all’interno del suo ufficio, col 46enne Berlusconi ad illustrargli il suo visionario progetto per l’Inter. Perché tutto andò in fumo?
L’allora Presidente nerazzurro si appellò alla fede calcistica. Perché vendere l’Inter ad un milanista sfegatato? Una domanda, lecita, che chiuse per sempre i rapporti tra Berlusconi e il club nerazzurro. La domanda è ancora più lecita oggi, venendo a conoscenza di questa clamorosa storia. Perché Berlusconi voleva comprare l’Inter? Glielo aveva consigliato un mago, una figura di fiducia alla quale Silvio si rivolgeva prima di prendere decisioni importanti.
Come riporta Cronache di Spogliatoio, nel 1982, alla domanda del capo ufficio legale di Fininvest, Vittorio Dotti, “perché non compri il Milan?”, Berlusconi rispose “no, il mio mago mi ha detto che porterebbe sfortuna”. Come si conclude la storia lo sappiamo tutti. Soltanto 4 anni dopo, l’imprenditore Silvio acquista il Milan, e il resto è soltanto storia gloriosa. Fidarsi dei maghi? Meglio pensarci due volte!