Berlusconi: “Non è più un calcio per famiglie, solo magnati e sceicchi”
Intervistato dal direttore Roberto Sommella in occasione dei 35 anni di Milano e Finanza, l’ex Presidente del Milan Silvio Berlusconi è intervenuto per commentare il cambiamento avvenuto nel calcio contemporaneo.
Queste le parole dell’attuale proprietario del Monza raccolte da Calcio e finanza:
“Come si è evoluto il calcio in questi 35 anni? allora una famiglia poteva farsi carico di una squadra di calcio e rappresentare anche una città. Oggi il grande calcio è rappresentato dalla finanza internazionale. I grandi protagonisti sono i petrolieri arabi, magnai russi e i fondi d’investimento americani. Tutto legittimo, ma differente e lontano dall’appartenenza, dal territorio e la passione sportiva. Ma visto le cifre in gioco, credo sia normale“.
“Mediaset? si va sempre più un processo di internazionalizzazione, nella propsettiva della creazione di quel gruppo europeo che è sempre stato nostro sogno e obiettivo. Oggi è diventato necessario, per avere la massa e la dimensione necessaria per competere con i grandi colossi dell’audio visivo“.
“Crisi dell’editoria? Non credo sia una crisi inevitabile. Bisogna che le maggiori testate giornalistiche sappiano reinventarsi in un nuovo ruolo diverso dal passato, quando erao diffusori di notizie. Oggi davanti a un bombardamento continuo di informazioni e news, il compito della stampa e dare ordine e significato. Un filo conduttore e un filtro critico per il lettore. Ovviamente senza dmenticare l’oggettività della notizia, ma fornendo ai lettori gli strumenti per una maggiore consapevolezza“.