Beppe Signori: “Finito nel tritacarne pur essendo estraneo ai fatti”
Giuseppe Signori ha rilasciato una lunga intervista a Libero. Tanti i temi affrontati, dalla vittoria di Euro 2020 della nazionale di Roberto Mancini allo scandalo del calcioscommesse, dal quale è stato assolto negli scorsi mesi.
Sulla nazionale di Mancini.
“Mancini ha avuto la capacità di ricreare e costruire un gruppo che dopo Totti e Del Piero si era sfilacciato facendosi male da solo e non solo. Mancini ed il suo team hanno costruito entusiasmo tra la gente e questa è la cosa più importante. Il nostro paese dopo un anno e mezzo di pandemia aveva bisogno di questo momento di leggerezza e condivisione”.
La ricostruzione dell’entusiasmo tra le gente ed il gruppo unico leader.
“Mancini ha costruito qualcosa di formidabile, con una panchina lunga fata di gente che quando è stata chiamata ha dato il meglio di sé e diventava indispensabile. Locatelli è entrato ed ha fatto una doppietta decisiva. Stessa cosa Chiesa, Berardi o Pessina. Lo stesso Immobile è stato decisivo anche tornando in difesa e giocando con umiltà. Senza parlare di Spinazzola che fino all’infortunio lo consideravo il miglior giocatore degli Europei”.
Gli anni duri.
“Sono entrato in un tritacarne mediatico impressionante. Sono stato molto male perché sapevo della mia totale estraneità ai fatti. In questa indagine hanno sempre fatto prescrivere tutto senza andare mai a processo. Io, pur conoscendo il rischio, ho preferito andare in tribunale. Abbiamo vinto e questa è stata una grande gioia”.
La vicinanza di pochi.
“Chi mi è stato vicino? La mia famiglia. Sono stati la vera forza per affrontare ogni criticità e vincere lo stress. Per questo stress ho anche rischiato la vita. A Bologna due anni fa mi hanno preso all’ultimo momento per un’embolia cerebrale. Per fortuna ero già in ospedale e si sono accorti immediatamente. Lo stress lo gestisci male in dieci anni di ingiustizie”.
E sul futuro.
“Intanto faccio il padre di sei bellissimi figli e non è cosa da poco, ma certamente il mio sogno sarebbe quello di riprendere ad allenare una squadra di calcio”.