Karim Benzema è sempre stato oggetto di critica da parte degli addetti ai lavori, nonostante i numeri ottenuti in carriera parlino da soli: 350 gol segnati in partite ufficiali con le maglie di Olympique Lione e Real Madrid, a cui si aggiungono trofei prestigiosi come quattro titoli di Ligue 1, due Supercoppe francesi e una Coppa di Francia, tre titoli della Liga, due Coppe del Re, due Supercoppe spagnole, quattro Champions League, tre Supercoppe UEFA e quattro Mondiali per Club. Un palmares di tutto rispetto che lo inserisce di diritto nell’Olimpo dei migliori attaccanti della storia.
Non è dello stesso avviso, o quasi, Jean-Pierre Papin. L’ex calciatore della nazionale francese ha ridimensionato le qualità di Benzema nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni de L’Equipe: “Mi è sempre piaciuto Karim, appena lo vedi giocare, senti che ha qualcosa in più degli altri. È un marcatore a suo agio con ogni tipologia di gioco, sia tecnicamente che fisicamente. Riesce a pesare sulla difesa avversaria, a trovare la deviazione vincente, ad anticipare il movimento degli avversari e trovare sempre una soluzione soluzione. Ma per me Bernard Lacombe è il più grande. È l’immagine dei centravanti di questo Paese, l’emblema dei club in cui ha giocato, Lione e Bordeaux. Al secondo posto ci sono io, che non avevo lo stesso modo di giocare di Bernard, che era più simile a Gerd Muller, ma ho proposto uno stile diverso di centravanti”.
La diatriba è destinata a continuare ancora per molto. E per Benzema la tregua non è (mai) finita. A tutelarlo è stato recentemente Zinedine Zidane, suo allenatore al Real Madrid: “Non pensa solo al gol, ma alla fine è sempre decisivo. C’è sempre, come i più grandi”. Chi tra i due avrà ragione?