Bennacer non si pone limiti: “Punto al Pallone d’Oro. Milan squadra perfetta per me”
Ismael Bennacer ha rilasciato una bella e dettagliata intervista ai microfoni di Milan TV. Focus sul suo presente, passato e futuro. Le dichiarazioni.
Ismael Bennacer è finalmente tornato in campo. Dopo l’infortunio al ginocchio e la conseguente operazione chirurgica, ci sono voluti circa 7 mesi per rivederlo calcare il prato di San Siro. Adesso, il suo Milan potrà contare nuovamente sulle sue abilità e doti uniche. Un rientro fondamentale per il prosieguo di stagione. Il centrocampista algerino ha tantissima voglia di riscatto, e non si pone limiti per il futuro come dimostra la sua recente intervista ai canali ufficiali del Milan. Di seguito le parole di Bennacer.
Bennacer: “Empoli scelta più pericolosa della mia carriera”
Ibrahimovic: “Mai visto un leader così. Abbiamo una relazione un po’ speciale perché mi ha fatto imparare tantissimo: Zlatan lo vedo come un grande fratello, mi consiglia e quando gli scrivo un messaggio c’è sempre”.
Arsenal: “Non volevo andare via dalla Francia ma poi avevo bisogno di una formazione perché ad Arles l’avevo avuta ma all’Arsenal era diverso: uno dei settori giovanili migliori d’Europa. Un’esperienza davvero bella. Ad Arles dove vivo è un piccolo quartiere e non c’è niente: a Londra invece c’era tutto”.
Empoli: “Penso sia stata la scelta più pericolosa della mia carriera ma comunque sono un giocatore a cui piace rischiare, anche sul campo, e poi volevo giocare tanto, volevo far vedere le mie qualità a tutti. L’Empoli era l’unica squadra che mi ha voluto così fortemente. Una decisione dura ma quando hai la fiducia di lavorare bene e ci metti pazienza, alla fine vieni ripagato: e penso di essere stato ricompensato alla fine”.
Milan: “Quando il Milan mi ha chiamato, non ci ho pensato troppo. Sapevo che loro mi volevano tanto. Penso che il Milan fosse la squadra perfetta per me per lavorare bene. Il talento è qualcosa che puoi avere ma è il lavoro che ti fa diventare la persona e il giocatore che vuoi essere. Qualche volta quando sono sul campo di allenamento mi guardo il logo sul petto e mi dico: ‘Ma io gioco per il Milan’. Poi penso a dov’ero, da a dove vengo: e quando pensi a queste cose vuoi fare sempre di più”.
Scudetto: “Fino al Sassuolo ero normale ma poi quando lo abbiamo vinto è stata un’altra cosa: era incredibile da vivere con i tifosi. Ero molto contento per loro e di avergli fatto questo regalo, di aver scritto la storia per questa società. Ho festeggiato tantissimo”.
Nessun limite: “Personalmente punto al Pallone d’Oro: è la cosa più prestigiosa nel calcio. Mi metto questo obiettivo nella testa, così non avrò rimorsi: devo fare tutto per averlo e devo lavorare tantissimo. Vincerlo significherebbe tante cose: aver fatto bene con la tua squadra e con la Nazionale”.