Benfica e Santa Clara, quanti pericolosi intrecci sotto processo

Benfica e Santa Clara, quanti pericolosi intrecci sotto processo

(Photo credit should read PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP via Getty Images)

È scoppiato un terremoto nel mondo del calcio nell’ultima settimana in Portogallo. La polizia ha fatto irruzione negli uffici di tre squadre di alto livello, Benfica, Sporting Lisbona e Santa Clara. Questo a seguito di un’indagine per corruzione e riciclaggio di denaro collegata ai trasferimenti di giocatori. Lunedì gli agenti portoghesi hanno effettuato quasi 30 perquisizioni. Al lavoro sul caso, la polizia giudiziaria e l’autorità fiscale sotto la direzione del pubblico ministero. Tutti e tre i club hanno confermato le perquisizioni, con il Benfica che ha sottolineato la “totale disponibilità a collaborare con le autorità”.

Il processo al presidente del Benfica

L’emittente TVI ha affermato che il presidente del Benfica Luis Filipe Vieira è uno dei principali obiettivi delle autorità. Il mese scorso Vieira è stato rieletto presidente dei 37 volte campioni del Portogallo. Secondo quanto riferito dai media locali, sarà processato per corruzione. Insieme a lui, verranno processate altre 16 persone, tra cui tre giudici. A luglio, inoltre, sia lui che la società che gestisce il club e quella proprietaria dello stadio sono stati incriminati dalla giustizia portoghese per evasione fiscale. Il club è coinvolto anche in un’inchiesta per partite truccate.

Il debito del Santa Clara

Come reso noto dal quotidiano Público i vertici del Banco Santander, il principale creditore della SAD (Sociedade Anónima Desportiva) azzorriana, ha ordinato di estinguere il debito che il Santa Clara non ha ancora onorato. Il Santa Clara è esposto per 5,4 milioni di euro e non ha rispettato i pagamenti di dicembre 2017 e giugno 2018. Il colosso bancario sarebbe pronto a pignorare i conti della SAD e dei suoi dirigenti. Tra questi anche il presidente Rui Cordeiro, l’amministratore e direttore sportivo Diogo Boa Alma e l’imprenditore brasiliano Khaled Ali Mesquita Saleh. L’azione di pignoramento andrebbe ad impegnare i diritti televisivi e l’incasso ricavato dalla cessione al Porto del difensore nigeriano Zaidu Sanusi.

Questo debito risale alle gestioni precedenti. Tutto è partito nel 2013, con Mário Baptista come presidente della SAD del Santa Clara e con Banif, braccio finanziario del Banco Internacional do Funchal come soggetto creditizio che presta. Successivamente sarà rilevato dagli spagnoli di Banco Santander tramite Santander Totta. Una situazione intricata che sicuramente rappresenta una minaccia per il club portoghese.

I finanziamenti avevano condizioni vantaggiose per il Santa Clara, dato che il contratto di pagamento presentava un tasso di interesse nominale annuo del 3% e il regolamento di rate semestrali per 21 anni.

Il pensiero del presidente Rui Cordero

“Il credito di Banif è stato concesso in base ai termini di un mutuo ipotecario”, ha ammesso Rui Cordeiro, a Público. “La nostra gestione del debito è in deficit, abbiamo sempre un buco finanziario di 500 o 600mila euro che siamo riusciti a colmare solo con la vendita degli atleti”, ha spiegato.

Secondo quanto affermato da Açoriano Oriental, Santander non procederà a pignoramenti, ma è venuto fuori che la SAD del Santa Clara non ha versato alla banca la metà degli introiti delle cessioni di Hamdou, Fernando Andrade, Caio e il sopracitato Zaidu.

Benfica Santa Clara, il mistero intorno ai tre giocatori libici

L’obiettivo principale dell’operazione di ricerca congiunta del Ministero Pubblico (MP), della Polizia Giudiziaria (PJ) e dell’Autorità Fiscale (AT) è l’attività relativa a tre giocatori libici: l’esterno sinistro Hamdou Elhouni; il centrocampista difensivo Mohamed Al-Gadi; e il centrocampista offensivo Muaid Salem Ali, meglio conosciuto come Muaid Ellafi.

I tre atleti hanno trascorso diversi anni nel club delle Azzorre. Nel febbraio 2016 Hamdou Elhouni è arrivato a Santa Clara, presumibilmente a costo zero, da un club libico, Al-Ahly Tripoli, che sarà anche la squadra di provenienza degli altri due giocatori libici su cui stanno indagando le autorità portoghesi. Il 1 luglio 2016 Elhouni si è trasferito al Benfica.
Successivamente il Benfica B lo ha ceduto a costo zero al Desportivo das Aves, proprio uno dei club presi di mira dal caso Mala Ciao e i cui rapporti con il Santa Clara sono indagati. Elhouni ha giocato 44 partite nella Liga NOS e il 15 gennaio 2019 è stato venduto per mezzo milione di euro. L’acquirente è stata Esperance, squadra tunisina, con la quale l’atleta ha firmato un contratto fino al 2023. 

Anche gli altri due atleti libici hanno trascorso poco tempo a Santa Clara. Mohamed Al-Gadi, è stato ingaggiato nell’inverno del 2015. Prima di arrivare a Santa Clara dalla Libia, il giocatore è passato da Vitória de Setúbal. Nel club delle Azzorre, ha giocato solo sei partite, avendo poi rescisso il contratto nel luglio 2016 per tornare all’Al-Ahly Tripoli.

Nel caso di Muaid Ellafi, il giocatore aveva 19 anni quando è arrivato, nel gennaio 2016, a Santa Clara. La sua esperienza non è stata brillante: ha trascorso 218 minuti in campo, in sette partite della Liga Portugal 2. Nella stagione successiva, 2016/17, Ellafi non faceva più parte della rosa, dato che era tornato in forze al club libico. Attualmente gioca in Marocco, al Wydad Casablanca, con il quale ha un contratto fino a giugno 2023.

I reati oggetto di indagine

Una fonte vicina alle indagini ha detto a SÁBADO che uno degli obiettivi delle ricerche è quello di accedere e incrociare i conti di Santa Clara e Benfica per controllare i dettagli di questi accordi con i giocatori libici, e soprattutto per verificare se le autorità fiscali portoghesi sono state truffate nel pagamento delle tasse. Da capire se ci sia stata una sorta di finanziamento occultato dal club da Luz a Santa Clara e successivamente a Desportivo de Aves. I reati oggetto di indagine sono la frode fiscale qualificata, il riciclaggio di denaro, la falsificazione di documenti, la partecipazione economica agli affari e l’indebita ricezione di vantaggi.

L’azionista singaporiano

All’origine di questo processo c’è una denuncia anonima inviata nel 2018 al parlamentare di Ponta Delgada e al PJ delle Azzorre. Successivamente, l’inchiesta è stata trasferita alla squadra speciale che da diversi anni si occupa dei cosiddetti processi calcistici al DCIAP. Secondo SÁBADO, le autorità stanno anche indagando sul fatto che Santa Clara possa essere utilizzata per il riciclaggio di denaro.

Con un capitale sociale di un milione di euro e un risultato netto negativo, il SAD di Santa Clara ha un importante azionista straniero dal 2017, Lau Lian Seng Glen. È il proprietario di Capital United Group Limited, con sede nell’offshore di Hong Kong. Lau Glen è il più grande azionista individuale di SAD (46%) mentre il club detiene solo il 40%. Nonostante non viva in Portogallo, il singaporiano è uno degli obiettivi delle indagini in corso, così come il suo rappresentante nell’amministrazione del SAD, il già citato Khaled Ali Mesquita Saleh.

Khaled gestisce in Portogallo una serie di società, alcune abbastanza recenti, anch’esse oggetto dell’operazione di ricerca. Si tratta di Portadmiral – Investments, che ha sede a Bobadela e che è controllata al 100% da Capital United e, a sua volta, possiede il 90% delle società Alixir Capital e Azul International. Le tre società, che hanno mostrato risultati negativi negli ultimi anni, sono legate ad Azzorre, la Società per lo sviluppo e la gestione dei parchi, già di proprietà del Comune di Ponta Delgada e la cui gestione pubblica e conseguente insolvenza è oggetto di indagine nell’ambito di un altro processo.

Il caso Mala Ciao tra Benfica e Desportivo de Aves

La seconda causa relativa all’operazione odierna sul campo sarà il caso Mala Ciao, che aveva già portato a perquisire il Benfica nel giugno 2018. All’epoca, il MP e PJ di Porto sequestrarono diverse cartelle con documenti relativi a calciatori. Questo perché cercavano segnali di flussi finanziari e accordi sospetti tra il Benfica e il Desportivo de Aves.

Il sospetto? L’esistenza di accordi che indicavano l’esistenza di contratti paralleli, ovvero prestiti di giocatori che avrebbero avuto la possibilità di riacquistare e i cui contratti conterrebbero “i valori a parte”, cioè i pagamenti all’esterno. In questa operazione del 2018 gli investigatori sequestrarono il dossier riguardante il giocatore libico Hamdou Elhouni, trasferito da Santa Clara al Benfica e poi all’Aves.

Questo processo, scaturito da una denuncia anonima, punta il dito contro i sospetti accusandoli di scommesse sportive fraudolente. Come aggravanti alle accuse ci sono le offerte di pagamento (tra i 10 e i 15mila euro per atleta) presumibilmente promesse da funzionari legati al Benfica a giocatori di club diversi per vincere contro Sporting e Porto. Sarà ora indagato Diogo Boa Alma, amministratore del SAD e direttore sportivo del Santa Clara. Boa Alma è anche uno degli obiettivi delle operazioni di ricerca in corso.

Queste sono una serie di inchieste ancora in corso che, sicuramente, non si risolveranno in un breve lasso di tempo ma che rischiano di minare la stabilità della Primera Liga portoghese.