Jude Bellingham commenta ai microfoni di Tuttosport la vittoria del Golden Boy 2023: le sue dichiarazioni.
Jude Bellingham, vincitore del premio Golden Boy 2023 (miglior calciatore Under 21 militante nella massima serie di un campionato europeo) di Tuttosport che questa sera sarà premiato sul palco delle OGR a Torino, ha rilasciato un’intervista al quotidiano torinese.
45 voti su 50 “Eh sì, ho visto. È fantastico. Un punteggio straordinario. Me ne compiaccio e ovviamente ringrazio tutti i giurati che mi hanno votato accordandomi il loro favore“.
Primo calciatore del Real Madrid a conquistare il Golden Boy “Posso dire di conoscere piuttosto bene l’albo d’oro di questo prestigioso trofeo internazionale che è nato proprio nell’anno in cui sono venuto alla luce anch’io, il 2003. Sono il terzo inglese a vincerlo dopo Wayne Rooney, uno dei miei idoli, nel 2005 quand’era al Manchester United, e Raheem Sterling nel 2014, quand’era tesserato per il Liverpool“.
Gli ultimi vincitori sono stati due centrocampisti dei vostri grandi rivali del Barcellona: prima Pedri e poi Gavi “A Madrid sono molti contenti a cominciare dal presidente, sapevo e ho potuto toccare con mano l’antagonismo che c’è fra le due fazioni della tifoseria. Ma soprattutto sono orgoglioso per me stesso. Il Golden Boy è un premio bellissimo“.
Eri arrivato due volte secondo nell’ultime due edizioni “Sì, e questa era la mia ultima possibilità, perché nel 2024 non potrò più competere visto che andrò fuori età per regolamento. Felice per avercela fatta al terzo tentativo. Ci tenevo tantissimo, è un trofeo per la vita che si può vincere solo una volta“.
Gavi ha detto che il Golden Boy è un premio che tutti i giovani del mondo vorrebbero alzare al cielo “Sono pienamente d’accordo. Un riconoscimento importante, con una storia importante che ha già superato i vent’anni. L’albo d’oro conferma la bontà e l’autorevolezza del premio“.
Chi è stato il primo a comunicarti che l’avevi vinto? “Direi contemporaneamente il club e i miei genitori. Un annuncio che mi ha fatto un’enorme piacere e mi ha esaltato. Il Golden Boy costituisce per me un ulteriore stimolo a dare sempre di più e a fare sempre meglio“.
A chi vuoi dedicare questo premio? “A tutti. A tantissime persone. Ai compagni del Real Madrid e all’intero staff merengue, a mister Ancelotti, al presidente, alla mia famiglia, a mia mamma Denise, a mio papà Mark, a mio fratello minore Jobe, agli amici che mi hanno simpaticamente bombardato e sommerso di messaggi di congratulazioni e che continuano a farlo: senza tutte queste persone, senza il loro aiuto sul campo e fuori, il loro costante sprone e senza mai dimenticare i tifosi che mi sostengono, non avrei potuto vincere il Golden Boy“.
Qualcuno in particolare? “E allora dico il fisioterapista merengue che mi ha rimesso in sesto alla grande e in tempi brevissimi dalla sublussazione che ho avuto alla clavicola“.
Hai vinto sia il Golden Boy “Absolute Best” che il Golden Boy Web, quello determinato dai voti dei tifosi sul web “Un fatto che mi inorgoglisce ulteriormente. Aver messo d’accordo i giornalisti e gli appassionati di calcio. Bello“.
Già 15 gol e 4 assist con il Real Madrid, già più delle reti segnate l’anno scorso con il Dortmund (14). Cosa è cambiato? “Io ci ho messo del mio, un impegno feroce a migliorarmi con il lavoro, ma il merito va a mister Ancelotti che ha trovato la posizione giusta per me e mi concede più libertà in campo. Così ora volo“.
Ancelotti continua a elogiarti “Vero, però so che lo sto deludendo in un aspetto… È che non parlo ancora spagnolo… Mi dispiace, ma sto incontrando ostacoli imprevisti con questa lingua. È difficile per me, lo riconosco. Prometto in ogni caso il massimo impegno, garantito“.
Obiettivi dopo il Golden Boy “Sono una persona che ama competere e che è ambiziosa. Dunque ora che ho tra le mani il prestigioso Golden Boy voglio andare avanti veloce: spero che questo “award” sia una rampa di lancio per vincere molti altri trofei“.
Pronostico per la prossima edizione del Golden Boy “Esclusi per limiti d’età noi del 2003 – a proposito, mando un saluto al mio amico Jamal Musiala del Bayern, giunto secondo, e con cui ho condiviso per circa un triennio lo spogliatoio delle nazionali giovanili inglesi – dico tre nomi. Innanzitutto Arda Güler, ormai recuperato degli infortuni che gli hanno impedito di debuttare con il Real: è un fenomeno, lo vediamo in allenamento e siamo incantati da lui. Poi il mio ex compagno Jamie Bynoe-Gittens del Borussia Dortmund. E infine mio fratello Jobe, attaccante di razza come nostro padre“.
Ma Jobe gioca nel Sunderland, in Seconda divisione: il regolamento non gli permette di essere eleggibile “Ora. Ma se i “Black Cats” dovessero salire in Premier League, attenti a lui!“.