Bellanova: “Sogno la chiamata di Spalletti. Tifo Inter ma non rimpiango Milano”

L'intervista a Bellanova tra passato, presente e futuro

L'intervista a Bellanova tra passato, presente e futuro (Getty Images) - calcioinpillole.com

Raoul Bellanova ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di Sportmediaset. Focus sul suo passato, presente e futuro. Il granata ha degli obiettivi importanti. 

L’anno scorso ha disputato una finale di Champions League, quest’anno indossa la maglia granata del Torino con la quale sta continuando in maniera evidente il suo percorso di crescita. Raoul Bellanova ha tutte le sembianze del top player italiano del futuro. Il prestito all’Inter ha fatto certamente ben sperare, ma è con la casacca del Torino che dovrà dimostrare di poter stare ad alti livelli, anche in virtù del grande spazio che gli sta riservando Ivan Juric. Bellanova sa bene cosa chiedere al suo futuro, e ne ha parlato nella bella intervista rilasciata ai microfoni di Sportmediaset.

Bellanova: “Pensavo di rimpiangere Milano, ma…”

Obiettivo Nazionale: “In questo momento mi sento in fiducia. Qui a Torino mi trovo bene e punto a convincere il commissario tecnico Luciano Spalletti, anche se sarà lui a decidere. Più che giocare l’Europeo, sogno proprio di vestire la maglia azzurra, ma per farlo dovrò continuare a far bene e iniziare a segnare”.

Inter, sua squadra del cuore: “Ovviamente faccio il tifo per i miei ex compagni di squadra e per il mio ex allenatore. Penso che l’Inter sia attualmente favorita perché ha undici giocatori molto forti e delle riserve all’altezza. Mi sono sempre trovato bene con tutto il gruppo, ma devo dire che ho trovato in Danilo D’Ambrosio una spalla sin dall’inizio e poi ho legato parecchio con Matteo Darmian e Kristjan Asllani”.

Sin qui al Torino….: “Da interista da bambino sognavo di diventare come Maicon e successivamente mi sono ispirato a Walker. Pensavo però di rimpiangere Milano spostandomi a Torino, invece mi sono trovato subito bene. Non amo uscire molto, però devo dire che ha delle belle piazze e soprattutto un pubblico molto attaccato alla maglia, che spesso mi ferma per strada per farmi i complimenti”.