Una sconfitta che fa male, che sa di beffa. Dopo un primo tempo perfetto, il Belgio ha man mano ceduto le redini della partita alla Francia fino a farsi rimontare e mancando l’accesso alla finale di Nations League. Ecco quanto dichiarato in conferenza stampa dal CT dei Diavoli Rossi Roberto Martinez.
Come si spiega questa sconfitta?
“Innanzitutto bisogna guardare il nostro primo tempo, siamo stati bravi e tranquilli. Abbiamo capito ciò che bisognava fare, abbiamo realizzato due gol e ne potevamo fare altri. Nella ripresa è subentrata l’emozione, abbiamo pensato al passaggio del turno e non alle azioni. Abbiamo permesso alla Francia di rientrare in partita e questa è una grande delusione. Siamo comunque stati tenaci, avevamo segnato il 3-2 ma è stato annullato e poi ha segnato Theo Hernandez al 90esimo”.
E’ una questione di qualità?
“No, non credo. Il problema è stata l’emozione, la responsabilità di andare in finale. Abbiamo smesso di giocare, la responsabilità che abbiamo provato verso i tifosi. Questa generazione sente il peso di portare un trofeo in modo disperato. Abbiamo comunque segnato tre volte, nella ripresa è subentrata questa emozione. Non si può dare la colpa alla qualità, abbiamo smesso di giocare”.
Questa squadra sarà mai in grado di vincere in trofeo?
“Certo, però bisogna comunque applaudire l’impegno e la voglia di essere lì. Bisogna imparare, reagire, siamo tutti uniti. E’ chiaro che fa male ma tra un anno abbiamo un altro torneo, vogliamo crescere nonostante questa esperienza molto crudele. Vogliamo reagire per i nostri tifosi”.
Hazard ha un problema fisico?
“Non lo so in questo momento, magari si tratta solo di un acciacco”.
Ha qualche rimpianto per le sostituzioni?
“No, non penso sia una questione individuale. Dovevamo iniziare la ripresa meglio, nel primo tempo eravamo tranquilli e dovevamo continuare con la nostra prestazione. Non era una questione individuale, quanto la voglia di andare in finale a tutti i costi. Il terzo gol subito è stato crudele però, ripeto, questa responsabilità di andare in finale ha fatto la differenza”.
Ora quanto sarà difficile preparare la squadra per i prossimi impegni?
“E’ difficile, perché non abbiamo perso solo una gara. E’ come se avessimo perso due volte vista la prestazione nei primi 45 minuti. Forse non era rigore, il VAR con noi è stato piuttosto severo. Però dobbiamo pensare al Mondiale, sarà tra 13 mesi. Tra qualche giorno ci sarà la gara contro l’Italia e poi a novembre le sfide valide per la qualificazione al Mondiale. Bisogna farsi trovare sempre pronti”.