Belgio, la generazione d’oro all’esame Italia

Belgio, la generazione d’oro all’esame Italia

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Seconda sfida consecutiva tra Italia e Belgio nelle ultime due edizioni degli Europei. Questa volta ci sarà in palio un posto in semifinale.

L’IMPORTANZA DELLA SFIDA E COME ARRIVA IL BELGIO

Il Belgio rappresenta sicuramente un ostacolo dall’alto grado di difficoltà sulla strada degli Azzurri ma non è una squadra imbattibile. È infatti opinione diffusa che la selezione di Ct Roberto Martinez non abbia ottenuto finora i successi che questa generazione d’oro avrebbe dovuto regalare. Per il Belgio, la sfida di venerdì può essere equiparata, per importanza, alla semifinale del mondiale 2018 contro la Francia. Anche in quella occasione fu difficile determinare una vera favorita alla vigilia. Il Belgio batté il Brasile ai quarti di finale ma poi si fermò di fronte ai futuri campioni del mondo. Questa volta i Diavoli Rossi vogliono cambiare le proprie sorti.

Venendo infatti a questo Euro 2020, il Belgio è alle prese con qualche problema figlio della partita di ieri sera contro il Portogallo. I problemi fisici di De Bruyne e Eden Hazard allarmano il Belgio che spera di recuperarli. Senza di loro, la musica cambia. Il Belgio ruota intorno al suo uomo migliore, Romelu Lukaku, ma senza i due “creativi” potrebbe soffrire di scarsi rifornimenti e di una manovra poco fluida.

PUNTI DI FORZA

Al completo, è proprio il reparto avanzato quello di maggior spicco per il Belgio: i fratelli Hazard, in questo momento Thorgan più di Eden, De Bruyne ai lati di un Lukaku sempre straripante sono un biglietto da visita terrificante per qualsiasi avversario. Un calcio moderno, veloce, efficace scorre naturalmente nelle vene di questi giocatori che possiedono anche un alchimia seconda a nessuno. Negli spazi diventano praticamente inarrestabili e l’Italia dovrà cercare di isolare l’attaccante dell’Inter che diventa abile a trovare i compagni quando lo spazio per la conclusione è sbarrato.

DEBOLEZZE

Dall’altro lato, il punto debole sembra la difesa ma finora i numeri lo smentiscono: un solo gol subito dal Belgio finora, contro la Danimarca. Nonostante i tentativi del Portogallo nella sfida degli ottavi, la difesa ha retto e Martinez sembra avere scelto definitivamente i tre alla base del suo 3-4-3. L’esperienza di Vermaelen è preferita alle alternative Denayer o Boyata con ai lati i soliti Vertonghen e Alderweireld. Se attaccati in velocità, con scambi veloci e stretti, questi tre possono andare in difficoltà e  potrebbe significare lavoro extra per Courtois, sempre comunque solido e sicuro tra i pali.

I DUELLI CHIAVE

Sugli esterni e in mezzo terranno banco i duelli chiave del match. Tielemans e Witsel fanno da vertici bassi del quadrilatero belga lasciando il pressing ai più mobili Thorgan Hazard e De Bruyne, probabilmente sul doppio play azzurro Verratti-Jorginho. Sulle fasce interessante lo scontro di stili tra il veloce e guizzante Spinazzola e il fisico Meunier, a volte distratto in fase difensiva.