Belgio-Italia, una partita che vale 23 milioni di euro

Euro2020 Belgio Italia

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Belgio Italia di questa sera vale tantissimo. E non solo per quanto concerne gli obiettivi sportivi, ma anche e soprattutto per quelli economici. La sfida dell’Allianz Arena potrebbe diventare la partita dal valore più alto della storia della nazionale azzurra, riporta La Repubblica. Grazie alla vittoria del mondiale del 2006, la Federcalcio italiana ottenne un assegno da 22 milioni di euro, circa. Riuscendo a battere il Belgio di Romelu Lukaku e Dries Mertens l’Italia supererebbe la cifra guadagnata del 2006 grazie ai premi previsti dall’Uefa per questa edizione itinerante degli europei.

Belgio Italia, ecco quanto vale la partita di questa sera

Questi premi istituiti dalla massima istituzione calcistica europea sono i più generosi di sempre. La Turchia, terminata ultima con zero punti nel girone della nazionale italiana, tornerà in patria con ben 9,25 milioni incassati dalla federcalcio. 9,25 milioni che sono il solo gettone per la partecipazione ad Euro2020. A questa cifra l’Italia può già aggiungere 4,5 milioni garantiti dalle 3 vittorie nelle 3 partite della fase a gruppi. L’Uefa prevedeva un premio pari a 1,5 milioni per vittoria nella fase a gironi. Ci sono poi i 2 per l’accesso agli ottavi e ulteriori 3,25 ricavati dall’eliminazione dell’Austria. Sommando tutti, ad oggi, alla vigilia dei quarti di finale, il conto totale segna già 19 milioni.

Con una vittoria contro il Belgio e con un ticket valido per la semifinale la nazionale allenata da Roberto Mancini regalerebbe alla FIGC un pari a 4 milioni. Il conto totale a questo punto ammonterebbe a 23 milioni, sorpassando i 22 ottenuti dall’Italia di Marcello Lippi vincitrice del mondiale.

Un bottino di tutto rispetto, specialmente se in palio in un’edizione con ingressi contingentati negli stadi, limitazioni, quarantene, tamponi obbligatori ed altre misure istituite per limitare i contagi da COVID-19. Questo grazie ai ricchi contratti di sponsorizzazione della Uefa che permettono premi record in un anno dove la crisi economica fa da padrona in tutti i settori, compreso quello del calcio.