Belgio-Italia, la rinascita Azzurra tra bel gioco e qualche rimpianto

Belgio-Italia, la rinascita Azzurra tra bel gioco e qualche rimpianto

(Photo by Bruno Fahy, LaPresse) Calcioinpillole.com

Ieri sera l’Italia ha battuto 0-1 il Belgio a Bruxelles nel match valido per la quinta giornata della fase a gironi di Nations League e ha centrato (assieme alla Francia), la qualificazione ai quarti di finale della competizione e che si disputeranno a marzo 2025. Una bella vittoria, e che conferma la crescita del “nuovo” corso degli Azzurri di Luciano Spalletti.

Pare essere passata un’eternità, eppure dalla fallimentare spedizione in Germania e dal disastroso EURO 2024 sono passati solo 4 mesi. Una Nazionale persa, senza gioco, idee e spirito e che era arrivata agli ottavi di finale per il rotto della cuffia. E che poi è tornata mestamente a casa non prima di essere stata presa a pallate dalla Svizzera.

Belgio Italia
(Photo by Bruno Fahy, LaPresse) Calcioinpillole.com

Belgio-Italia, gli Azzurri hanno ritrovato sè stessi. Un gioco che esalta tutti e un gruppo unito. Spalletti tra errori del passato e redenzione

I presupposti con cui l’Italia si approcciava alla nuova stagione sportiva e all’inizio della Nations Lrague non erano per nulla positivi, e il cosiddetto girone di ferro che ci ha visti associati oltre che as Israele soprattutto a Belgio e Francia aveva attivato oscuri presagi di una crisi continuativa. Eppure come detto, quattro mesi dopo l’Italia ha cambiato volto e anima, si è messo un vestito tattico più adatto alle proprie caratteristiche (dei giocatori a disposizione) e si appresta ad affrontare il big match contro i francesi domenica a San Siro con il lusso di una qualificazione già in tasca e con la possiibilità di due risultati su tre.

Un percorso virtuoso e sorprendente quello intrapreso dalla Nazionale, con il CT Spalletti che ha abbandonato l’ego e gli errori che hanno permesso il flop all’Europeo e ha virato su quel tanto desiderato 3-5-2, che nel panorama calcistico italiano attuale è il modulo che meglio di tutti può far brillare quella che al momento è l’elite dei nostri calciatori di punta. Quattro vittorie e 1 pareggio in cinque partite e i successi prestigiosi con la Francia a Parigi e quello di ieri a Bruxelles col Belgio, una partita che è stato il simbolo della crescita avuta dall’Italia nell’ultimo periodo.

Il gioco e le idee ritrovate. Palleggio efficace, centrocampo mobile, e riaggressione. L’ “arma” della costruzione dal basso

Ieri allo Stadio Re Baldovino l’Italia non si è snaturata e nonostante agli Azzurri sarebbe bastato un pareggio per staccare il pass per i quarti di finale, la Nazionale ha offerto soprattutto nel primo tempo una partita di altissimo livello tecnico. Controllo quasi totale del possesso palla, un palleggio di continuo movimento e mai sterile che soprattutto nella prima mezzora ha letteralmente annichilito il Belgio.

La sintesi principale di quanto sia migliorata l’Italia rispetto alla cadaverica forma avuta ad EURO 2024, è forse il vedere come l’aver cambiato alcuni interpreti non ha fatto cambiare la qualità della prestazione. Ieri non c’era Calafiori per infortunio, cosa che ha permesso il reintegro di Bastoni sul centrosinistra e l’ingresso di Buongiorno nella titolare come centrale della linea a 3. Prestazione sontuosa del difensore del Napoli, che ha sostanzialmente annullato il compagno di squadra Lukaku. E non c’era nemmeno Samuele Ricci, una delle maggiori scoperte di questi mesi come nuovo regista Azzurro. Pur con caratteristiche diverse con meno geometria ma più polmoni, Rovella non l’ha fatto rimpiangere.

Una bella Nazionale che sulle ali della fiducia data dal modulo (e molto ben conosciuto dal Blocco Inter, che ieri vedeva quattro nerazzurri dall’inizio), ha esaltato un Italia che ha ritrovato certezze in mezzo al campo, con il dinamismo di Tonali autore del gol vittoria,  un Frattesi ormai centrale in questa Italia e un Barella tuttocampista con classe ed energia e che ha ritrovato la Nazionale dopo i problemi di settembre e ottobre. Una squadra che ha molte armi, a partire dall’abilità di palleggio in difesa di Bastoni come primo regista e sulle fasce, con Dimarco e Cambiaso che ieri sono stati meno pimpanti del solito con i loro affondi ma comunque dentro alla partita.

Il rimpianto per un Europeo “buttato”?

Partita dominata e che ha restiuito un’Italia forte e convinta dei propri mezzi e che si è ritrovata gruppo, una squadra che corre molto e che aggredisce in pressing quasi all’unisono per un recupero palla immediato e che in estate non si era visto. Si è sofferto poco ieri con un Belgio piuttosto anonimo e che ha avuto una sola grande occasione nel secondo tempo con un palo di Faes, ma che ha meritato di perdere.

Resta ancora il dubbio del centravanti e del 9. Il campionato italiano sta regalando numeri importanti con Retegui e Kean rispettivamente con Atalanta e Fiorentina, ma forse ci manca ancora quell’attaccante di alto livello che possa essere il tassello mancante di questa formazione. Che forse col senno di poi, poteva fare un EURO 2024 molto migliore se avesse capito prima cosa sarebbe stato meglio fare. E in questo il CT ha qualche colpa, un eccesso di sicurezza e mancanza di compromesso che ci è costata una brutta figura estiva. Che però è servita ad arrivare a questa rinascita, che si spera davvero questa volta che possa portarci dove manchiamo da troppo tempo.