BeIN Sports, principale emittente sportiva in Medio Oriente, solo poche ore prima dell’inizio della nuova stagione in Germania, inaugurata dalla goleada del Bayern Monaco con lo Schalke 04, ha annunciato di aver abbandonato i colloqui con la Bundesliga sul rinnovo del contratto.
Il broadcaster con sede in Qatar ha giustificato il ritiro dai negoziati, che avrebbero sancito un nuovo accordo quinquennale, incolpando, come questione scatenante, la pirateria.
“Il nostro piano aziendale è chiaro: faremo offerte per i diritti solo a livelli che abbiano senso e valore economico“, ha affermato in una nota Richard Verow, Chief Sports officer di BeIN. “La pirateria ha paralizzato il mercato, quindi abbiamo deciso di non rinnovare con la Bundesliga”.
Nel precedente contratto quinquennale, l’emittente aveva pagato circa 200 milioni di euro (237 milioni di dollari), trasmettendo live le partite della Bundesliga in 24 paesi della regione.
BeIN ha incolpato l’Arabia Saudita, rivale regionale del Qatar, con cui ha un contenzioso di carattere politico-economico in essere, per aver sostenuto un’emittente rivale che avrebbe trasmesso illegalmente i contenuti di BeIN. Il governo saudita, però, ha rispedito l’accusa al mittente dichiarandola “infondata”.
Questa è solo l’ultima della serie di colpi bassi tra BeIN Sports e il governo di Riyadh: infatti, dopo l’offerta avanzata da un Fondo per gli investimenti pubblici sauditi, per rilevare il Newcastle United, BeIN ha scritto una lettera ufficiale a tutti i 20 club della Premier League, mettendoli in guardia sugli interessi economici dell’Arabia Saudita.