Bayern Monaco: e se ci fosse stato Lewandowski?
Potrebbe sembrare una domanda scontata o a tratti anche inutile, spesso però non si dà mai tanta importanza a certe assenze, anche quando si parla di uno degli attaccanti più forti del pianeta come Robert Lewandowski.
Bayern Monaco: l’assenza di Lewandowski è stata decisiva
In alcuni momento in molti avevano quasi dimenticato che al Bayern Monaco, nella doppia sfida con il Paris Saint Germain, mancasse il centravanti polacco: i bavaresi hanno sempre dato la sensazione di poter vincere la partita da un momento all’altro, con qualsiasi tipo di giocata. Una macchina da guerra inarrestabile a prescindere dagli interpreti e dalla presenza o meno del proprio centravanti titolare.
Il gol di Choupo Moting aveva fatto pensare ad una nuova storia da scrivere, con la classica rete dell’ex di turno e con la squadra pronta a riabbracciare Lewandowski in semifinale. Alla fine dei conti però il Bayern è uscito, sotto i colpi di un devastante Mbappè all’andata e di un fenomenale Neymar al ritorno che, pur senza segnare, ha di fatto consumato praticamente tutte le risorse energetiche dei bavaresi in poco più di 90 minuti.
Il brasiliano è stato una spina nel fianco, proprio come poteva esserlo il pensiero di marcare uno come Lewandowski. Per chi parla di gioco o di concretezza, alla fine basta mostrare una semplice statistica: nelle due partite giocate il Bayern Monaco ha tirato 46 volte, 17 centrando lo specchio della porta. In totale sono arrivati soltanto 3 gol su 46 tiri tentati: una percentuale di realizzazione bassissima che conferma un dato terrificante vista la mole di occasioni create ma stando a quelle vanificate. Inoltre bisognerebbe pensare anche a tutte le occasioni in cui il Bayern è andato a un passo dal tiro: insomma, le possibilità di segnare sono state molteplici, ma mancava il finalizzatole, quello vero, capace di sbrogliare la situazione in qualsiasi momento.
Anche una squadra come il Bayern Monaco, senza il proprio centravanti titolare, perde tanto, forse troppo.