Basta così, a giugno ci salutiamo: addio Milan dopo 3 anni | C’è già un accordo di massima
Tempo di cambiamenti in casa Milan: la forte sensazione è che a giugno si chiude un ciclo. E non solo per Stefano Pioli.
Non ingannino i continui viaggi di Cardinale in Medio Oriente. I tifosi rossoneri possono dormire sonni tranquilli, non c’è nessuna intenzione di vendere il Milan. Tutt’altro. Il numero uno di RedBird sta cercando cerca nuovi soci, investitori interessati a collaborare come sponsor o come partner nel nuovo stadio di proprietà, che sia a San Donato (probabile) o in un Meazza modernizzato (difficile ma ancora un’ipotesi percorribile, sempre insieme a cugini interisti) fa lo stesso.
Esclusa in maniera certa (almeno così scrive Gazzetta dello Sport), al massimo gli eventuali acquirenti potrebbero entrare come azionisti di minoranza per un Milan ancora competitivo e, soprattutto, con basi solide.
La strategia di Cardinale è comprensibile: in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport rispetto ad altri paesi. E poi ci sono state le parole stesse del numero uno di RedBird: “Siamo aperti a potenziali partner che potrebbero unirsi a noi anche come azionisti minoritari, ma come ho detto non rinuncerò al controllo”.
La continuità di RedBird, dunque, è salda più che mai, e non in discussione. Ma quella continuità termina nel momento in cui inizierà un nuovo ciclo, almeno dal punto di vista tecnico. Sarebbe un’enorme sorpresa, a detta praticamente di tutti i media italiani, vedere ancora Stefano Pioli sulla panchina del Milan che verrà.
Annata nuova, vita nuova
Pioli si sta ribellando, comunque, a un destino abbastanza segnato, lo si evince ogni qualvolta viene messo in discussione. Il suo Milan in un modo o nell’altro reagisce sempre. La domanda è se basterà tutto questo per la conferma.
Attualmente il no supera di gran lunga il sì. Anche perché si è parlato di un futuro con Antonio Conte (uno dei possibili allenatori del Bayern, per il dopo Tuchel), senza dimenticare Raffaele Palladino, ma soprattutto Thiago Motta. Che tanto sta facendo bene con il Bologna, assoluta rivelazione di mercato.
Via non solo Pioli
Ma Stefano Pioli non sarà l’unico, probabilmente ad andare via. Olivier Giroud è il candidato numero uno a lasciare il Diavolo. Secondo il CorSera, infatti, la MLS americana, che lo sta corteggiando da tempo, avrebbe fatto breccia nel suo cuore, quasi come – a 38 anni – fosse una scelta di vita da fare per la sua famiglia.
La conferma su queste voci, arriva da altre indiscrezioni. Quelle di un Milan che si è messo in fila per Joshua Zirkzee, attaccante del Bologna che potrebbe arrivare insieme proprio a Thiago Motta. Ci sarebbero perfino le alternative: Benjamin Sesko, altra punta centrale, classe 2003, del Lipsia, senza dimenticare Jonathan David del Lille, già cercato questa estate. Il Milan, insomma, è pronto a rifarsi il trucco, con Cardinale sempre alla guida del club e un nuovo ciclo da costruire.