Barcellona, ora è smarrimento totale
Il Barcellona non riesce più ad alzarsi e, malauguratamente, si perde in uno stato di assoluto smarrimento. Dopo il k.o. in campionato, contro il Cadice, la Champions League doveva dare una forte scossa all’ambiente. Infatti, almeno sul palcoscenico europeo, i catalani stavano mantenendo un certo prestigio, portandosi a casa 5 vittorie in 5 partite della fase a gironi di Champions League. Purtroppo per gli azulgrana, la serata di gala Messi contro Ronaldo, premia in modo decisivo il portoghese. Oltre al 10 argentino, tutta la squadra è apparsa spaesata. Il tecnico Koeman, inevitabilmente, si trova in una spirale pericolosa che riflette, oltremodo, i recenti scossoni societari che hanno ruotato attorno al club.
In attesa di capire, quali saranno i nuovi equilibri dell’establishment, il Barcellona fatica, e non poco, a riprendersi la propria dimensione. Come se, quegli 8 gol inflitti dal Bayern Monaco nella scorsa Champions League, cagionino ancora profondo dolore nell’orgoglio dei catalani. In campionato, la situazione di classifica fa rabbrividire. Dopo la sconfitta contro la neopromossa Cadice, la vetta è scappata a +12. Addirittura, il Barcellona, dista 6 punti dalla zona Champions League. Una situazione davvero complessa che, disgraziatamente, rischia di infliggere un colpo pesante alla reputazione del club. La fase di smarrimento, in cui, sta navigando il Barcellona, può inoltre scatenare un effetto esodo nella prossima sessione di mercato.
Se sono già noti i malumori di Leo Messi, che dire del restante zoccolo duro della squadra. Anche tra i “nuovi”, non viene celato il disappunto. Ad esempio Miralem Pjanic che, a margine del match contro la sua ex squadra, aveva dichiarato: “Dovrei giocare di più, è quello che voglio. Sinceramente non capisco neanche io il perché di questa situazione. È chiaro che voglio giocare molto di più. So che posso dare tanto, e quando l’allenatore mi ha chiamato in causa ho sempre risposto, ho fatto bene, ho giocato delle buone partite. Più di così non so cosa potrei fare. Mi sto allenando, sono pronto”.
Contro la Juventus, si è assistito al crollo totale, di una delle realtà più luminose dell’ultimo decennio calcistico. Il presente è grigio, il futuro è totalmente un salto nel buio. Basterà l’elezione di un ex presidente di carisma come Laporta? Servirà un’altra soluzione societaria sull’area tecnica? Non sono gli unici due interrogativi sul futuro del Barça ma, innanzitutto, sono i primi che si possono porre. Perché, a tirarne fuori altri, si rischia di incrinare ancor più una squadra che, passo dopo passo, sembra andare dritta verso la deriva. “Deriva”, un termine che si sposa bene, con quello usato dai giornalisti di Mundo Deportivo: “Naufragio”.